Blutec, giovedì 31 un nuovo incontro in prefettura «Regione assente ingiustificata, ora ci convochi»

«Da tempo chiediamo un incontro alla Regione non perché sia in grado di risolvere la questione immediatamente, ma perché deve fare la sua parte. Nel rapporto con il governo nazionale, l’esecutivo deve farsi carico di questa vertenza che riguarda quasi mille lavoratori. Invece, è la grande assente ingiustificata». La butta in sarcasmo il segretario generale Fiom Cgil Sicilia Roberto Mastrosimone che, sul futuro del progetto di riconversione di Termini Imerese, non fa mistero dei suoi timori. E anche l’annuncio, l’ennesimo, di un nuovo incontro in Prefettura per affrontare la vertenza Blutec, confermato giovedì 31 gennaio alle 12, non sembra scalfire il suo pessimismo. 

A distanza di otto anni dall’addio dell’azienda automobilistica del Lingotto, oggi Fca, gli interrogativi rimangono gli stessi e non si registrano nuovi spiragli. E le preoccupazioni, tra i quasi mille lavoratori – 700 ex operai Fiat, a cui si aggiungono i 300 dell’indotto – sono sfociate venerdì scorso in una protesta davanti ai cancelli della fabbrica nel Palermitano. Il sit-in è scattato alle 9, con due ore di sciopero, perché l’azienda da mesi non dà risposte alle richieste sindacali sui ritardi nel pagamento dello stipendio di dicembre, poi finalmente arrivati, e sullo sblocco di welfare aziendale, Cometa e Metàsalute.

Intanto, a rendere il quadro ancora più incerto, anche la convocazione sempre venerdì di Blutec al Mise ma non per discutere di Termini, bensì per la cessione della divisione Metallic – che produce lamierati per il furgone Ducato – a un altro grande colosso dell’indotto dell’automotive, il gruppo Magnetto. Cessioni che riguarderebbero, tuttavia, la parte consistente dell’attività dell’azienda subentrata dopo l’addio del’ex Fiat: «Come avevamo immaginato, hanno avviato la procedura per questi due siti produttivi di Blutec – prosegue Mastrosimone – ed entro febbraio si dovrebbe concretizzare il trasferimento al gruppo Magnetto».

Una passaggio che, anche stavolta, non avverrà senza la benedizione di Fca, ma che aprirebbe nuovi scenari per il futuro degli operai di Termini. «Secondo alcune voci la cessione garantirebbe a Blutec, da parte di Fca, la trasformazione del Doblò e del Ducato in veicoli commerciali elettrici – rivela Mastrosimone – Se fosse questa la premessa, noi avremmo solo da guadagnarci in questa operazione. Se invece non dovesse accadere nulla di quanto ipotizzato, abbiamo tutto da perdere». Da qui, la richiesta al governo regionale di farsi promotore delle richieste dei lavoratori: «In settimana dovrebbe arrivare qualche notizia rispetto a un possibile incontro con il presidente della Regione – conclude –  ancora oggi però non abbiamo alcuna conferma».


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