Detenuti con disturbi psichici, in Sicilia solo 2 centri Regione: «Ne faremo altri due, uno a Caltanissetta»

Oltre 60mila detenuti ospitati nelle carceri italiane, di questi ben 40mila soffrirebbero di disturbi psichici e depressivi. Una percentuale altissima confermata dai dati ufficiali del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), aggiornati al 30 novembre 2018, che è stata svelata nel corso del convegno nazionale Salute mentale, carceri e Rems. E in Sicilia la situazione è ancora peggiore anche se il governo regionale si è impegnato promettendo di costruire, nei prossimi anni, altre due strutture destinate ai malati che attualmente sono reclusi. 

«Il tema della salute mentale e dell’assistenza psichiatrica in carcere dovrebbe costituire una priorità, anche per ragioni di difesa sociale – ha detto in apertura il Garante dei detenuti per la Sicilia, Giovanni Fiandaca –. Non esistono dati davvero affidabili e ad essere carente è in particolare l’assistenza psichiatrica all’interno degli istituti penitenziari. Per un carcere di grandi dimensioni come il Pagliarelli con 1300 detenuti, dei cinque-sei psichiatri presenti sulla carta, mi risulta da una recente visita all’istituto di pena che per vari motivi ne sono stati in servizio per molto tempo solo due e che solo più di recente sono diventati tre».

La Rems, ovvero la Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, è la struttura sanitaria che, nata dopo la chiusura dei manicomi, dovrebbe accogliere i detenuti affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi per la cura e per la riabilitazione. Ma solo sulla carta. In realtà non sempre riescono a dare risposte adeguate alle esigenze, meno che mai in Sicilia anche perché i centri sono distribuiti solo nella parte orientale del territorio. Attualmente sono in servizio la struttura di Naso (in provincia di Messina) e un’altra con due sezioni (di cui una femminile) a Caltagirone che possono accogliere una quarantina di persone, troppo poche per dare risposta ai malati attualmente reclusi. 

«Sull’Isola – ha detto l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza – nei prossimi anni sarà realizzata una nuova Rems a Caltanissetta e c’è l’intenzione di costruire un’altra struttura in Sicilia occidentale. Per la Rems di Caltanissetta, l’iter burocratico e amministrativo per la realizzazione sarà concluso entro il 2019». Una presa di responsabilità sposata anche dal presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè: «Sono disponibile a portare avanti un disegno di legge che normi le Rems qui in Sicilia e sarei molto felice di dare il mio contributo per risolvere queste annose problematiche che investono persone detenute e i loro familiari».

Rispetto alle altre regioni, il gap è evidente. In tutta Italia la lista d’attesa per le Rems conta 502 persone e di queste 62 si trovano attualmente in carcere ma il record è in Sicilia con 105 persone in coda per ottenere un posto. Con il forte rischio di un aumento dei casi di suicidio all’interno degli istituti di pena. «Le criticità sono diffuse in tutta Italia – dice il Garante nazionale Mauro Palma– I numeri forniti dal Dap mettono a mio giudizio insieme malattia psichiatrica e disagio comportamentale aprendo un altro tema: quello della presa in carico del paziente e di un monitoraggio necessario dell’assistenza dentro le carceri per intervenire su disagi che sono condizionati da motivi soggettivi e logistici e che non hanno necessità di trattamenti psichiatrici». 


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