«Abusivi all’Ersu», la protesta di chi ha diritto al letto Ente: «Solo lieve ritardo, ci sono persone e non pacchi»

È il 13 dicembre quando con una stringata nota l’Ersu avverte sul proprio sito che «sentito il direttore, si comunica che in autotutela, al fine di assicurare il più efficace perseguimento dell’interesse pubblico, le procedure di accettazione dei posti letto sono temporaneamente sospese». La scelta, a firma del dirigente Sergio Lupo, lascia sorpresi. Che succede all’ente regionale per il diritto allo studio universitario? L’annuale assegnazione dei 757 posti all’interno degli studentati – 25 a Caltanissetta e 732 nelle sei residenze palermitane di Santi Romano, San Saverio, Biscottari, Annunziata, Schiavuzzo e Goliardo – da alcuni giorni procede con ritardi e polemiche

Alcuni aventi diritto, giudicati cioè dall’Ersu assegnatari di un posto letto, segnalano che avrebbero dovuto insediarsi già da novembre all’interno delle proprie stanze. E che l’ultima graduatoria è del 7 dicembre scorso. Da allora però gli idonei, cioè coloro che avrebbero diritto al posto letto ma per i quali al momento non c’è la copertura economica, preferiscono non lasciare le stanze precedentemente assegnate. Perché sperano di rientrare nella graduatoria attraverso lo scorrimento e dunque la rinuncia di qualche avente diritto.

Col risultato che chi invece ha già ottenuto quel riconoscimento non può prendere possesso dell’alloggio. La denuncia diventa pubblica attraverso la pagina Facebook Studente Unipa di merda. «Fondamentalmente da anni – si legge in un post anonimo del 13 dicembre che ha creato molte polemiche –  al Santi Romano ci sono degli studenti che occupano delle stanze senza averne titolo. Queste persone tengono in ostaggio degli studenti che legittimamente avrebbero diritto al posto letto. Parliamo di colleghi che hanno meritato la stanza, per i CFU conseguiti e per la situazione reddituale, e che attualmente sono costrette a rimanere fuori, magari dormendo da amici o tornando a casa ogni giorno: con i relativi costi aggiuntivi che, in qualità di assegnatari, è riconosciuto che non possano permettersi economicamente».

A MeridioNews alcuni studenti, che preferiscono rimanere anonimi, confermano la ricostruzione. «Per ora sono fuori nonostante la stanza dovesse essermi assegnata già il 23 novembre  – dice uno di loro -, anche se l’elenco è stato pubblicato con ritardo il 7 dicembre. Ci sono persone all’interno degli studentati che manco fanno l’università. Ora però noi assegnatari ci siamo rotti di questa situazione. In questi giorni sono stato ospite a casa di amici, perché nel frattempo le mie lezioni sono cominciate. Chi mi risarcisce di questo disagio?». 

Dall’Ersu intanto arriva l’invito alla calma. Oggi riprendono le procedure di assegnazione, e prima di Natale i 735 posti letto dovrebbero essere esauriti – anche perché durante le festività l’ente regionale chiede agli studenti fuori sede di lasciare liberi gli appartamenti, e dunque il rischio è che la procedura si trascini fino a gennaio. «Si è trattato di un black out e di piccole criticità – ammettono dall’Ersu – dovute al fatto che gli idonei che dovrebbero lasciare le stanze potrebbero rientrarci tra qualche giorno. Siamo di fronte a persone e non a pacchi, chiediamo un po’ di tolleranza, in fondo si tratta di un lieve ritardo di qualche giorno. Escludiamo comunque la presenza degli abusivi, anche se possiamo capire il sospetto che aleggia in chi è rimasto fuori. Ma ribadiamo che nelle nostre residenze non c’è spazio per gli abusivi, anche perché ogni posto occupato non a norma è un posto in meno per chi invece quel diritto ce l’ha».

I disagi di questi giorni testimoniano in ogni caso che all’università di Palermo, nonostante la quota di iscritti si sia stabilizzata negli ultimi anni, servono nuove residenze e nuovi alloggi. «È chiaro che se avessimo il doppio dei posti letto avremmo la metà dei problemi – è la conferma dell’ente regionale per il diritto allo studio universitario – Abbiamo varie ipotesi in campo. Una è il recupero di Palazzo Marchesi, in via Maqueda: un palazzo storico della vecchia Giudecca che garantirebbe una 80ina di posti letto; abbiamo presentato il progetto al Ministero, che ha confermato la volontà di restaurarlo anche se al momento manca la copertura economica». Viene da osservare che anche l’Ersu, insomma, può risultare idoneo ma non assegnatario. «Poi c’è la volontà di ristrutturare il Santi Romano, che è un edificio ormai vecchio di 48 anni: qui il progetto è già finanziato per due terzi. Infine c’è l’annosa vicenda dell’Hotel Patria, con l’affidamento da parte dell’università di Palermo che è sospeso per via dell’assenza del certificato antisismico».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Una settimana che, partendo di lunedì 29 dicembre, chiude e apre un anno: con un oroscopo che porta con sé i doni che tutti i dodici valuteranno. Il nuovo si apre con una speranza più sentita che mai. Con dei cambi planetari che stravolgeranno tutto e daranno il via a cambiamenti fondamentali che modificano un’epoca. […]

Buone notizie per i segni di terra – Toro, Vergine e Capricorno -, con un oroscopo 2026 fatto di conquiste. C’è poco da invidiarli: i tre, in questo 2025, sono stati spesso messi a dura prova. E l’anno nuovo arriva per raccogliere i frutti del loro impegno. Portando sorprese al Toro, che si è mosso […]

Il 2026 di voi Capricorno è caratterizzato da un’andatura decisamente positiva e baldanzosa, con l’oroscopo che segnala nuove teorie e orizzonti. Che fanno crescere in voi la stima e la fiducia nei vostri progetti di vita. Finalmente un sorriso, insomma, per voi che chiudete questo 2025 stanchi e pure un po’ tesi. Non senza qualche […]

Abbiamo già parlato di bollette. E di come, da costo pressante per le imprese, possa essere affrontato con una strategia. Purché efficace. Con strumenti come il bando Sicilia efficiente (trovi i consigli qui), per ridurre in maniera strutturale il costo dell’energia e finanziare l’investimento con un contributo a fondo perduto significativo. Ma c’è un aspetto […]