L’ex esterno rosanero ha anche allenato la squadra salentina. A Lecce nel 2003 la sua ultima partita in carriera per un infortunio che lo costrinse a smettere: «Fu dura accettarlo, ma preferisco ricordare i momenti positivi». Sul gemellaggio: «Qualcosa di bellissimo, sarà una festa»
Palermo, Tonino Asta presenta la sfida col Lecce «Sarà uno spettacolo, mi aspetto gara divertente»
«È una partita molto attesa, che si torna a giocare dopo tanti anni. Gara da vertice a tutti gli effetti: il Lecce sta facendo molto bene, quindi ci si aspetta una partita anche divertente. Entrambe le squadre hanno giocatori, soprattutto in avanti, che possono decidere la gara in qualunque momento». Il doppio ex Tonino Asta, che da calciatore vestì la maglia del Palermo (stagione 2002/03) e da allenatore ha guidato il Lecce (2015/16) presenta così a MeridioNews la sfida che questa sera opporrà i rosanero ai giallorossi. Quella tra salentini e rosanero sarà una sfida di alta classifica, con i pugliesi che stanno vivendo un momento d’oro e i siciliani che, dopo l’arrivo di Stellone, non fanno mistero di puntare alla serie A: «Difficile scegliere dei nomi in particolare. Le squadre hanno degli ottimi reparti offensivi, il Palermo con Nestorovski, Falletti e Puscas e il Lecce con La Mantia, Falco e Palombi. Ci sono tanti giocatori che possono essere decisivi, poi magari si decide su una palla inattiva».
Una gara che sarà contornata dallo storico gemellaggio tra le due tifoserie: «C’è un gemellaggio bellissimo che dura da diversi anni ed è sempre una festa. Bisognerebbe prendere esempio da queste tifoserie: quando si incontrano è sempre una festa e lo stadio si può riempire anche di famiglie. Queste cose sono la dimostrazione che il calcio può essere uno sport bellissimo». E anche gli addetti ai lavori, come i calciatori, beneficiano dell’atmosfera che si respira sugli spalti in queste occasioni: «Sugli spalti ci sarà festa, indipendentemente da quello che potrà essere il risultato. Per chi la vive da dentro il campo è bellissimo. Anche la tensione, infatti, viene un po’ meno e si riesce a smorzare. La vivi con allegria e con più serenità».
Un precedente storico fu quello dell’ultima giornata della stagione 2002/03, vero e proprio spareggio per la A vinto dal Lecce per 3-0 con il gemellaggio che rimase intatto nonostante la delicatezza della partita. Una gara che però fu l’ultima in carriera per Asta: «Anche per me – prosegue l’ex calciatore – non fu una serata felice. Lì a Lecce, infatti, finì la mia carriera da calciatore. È normale che uno si ricordi il proprio debutto, magari in serie A, così come l’ultima partita. È dispiaciuto chiudere così la carriera, il mio tempo non era finito e avrei potuto giocare altri due o tre anni». Una situazione che l’ex esterno fu costretto ad accettare: «All’inizio non è stato facile: ho subito tre interventi e poi ho iniziato il recupero grazie ai dottori, che mi hanno aiutato ad accettare. Fa parte della mia storia, ognuno ha la sua. Purtroppo non è finita bene, ma preferisco ricordare i momenti belli: ho fatto tutte le categorie, dai dilettanti alla serie A, fino a indossare una volta la maglia della Nazionale. Quindi va bene così».
Asta, che dopo la carriera di calciatore ha cominciato quella di allenatore, conosce bene il tecnico rosanero Roberto Stellone: «Con Roberto abbiamo giocato insieme e fu anche una bella esperienza. A Napoli (stagione 1999/2000, ndr) vincemmo un campionato di B andando in serie A. Io ero sull’esterno e cercavo di servirlo, qualche gol gliel’ho fatto fare…». Entrambi i tecnici di Palermo e Lecce sono due ex calciatori che Asta confessa di apprezzare: «Con Liverani ci siamo incontrati più volte durante le nostre carriere. Aveva già fatto qualcosa di straordinario a Terni e ha riportato il Lecce in B dopo tantissimi anni. I numeri dicono che il futuro è suo, anche perché ha un’impronta offensiva. Stellone invece ha fatto la storia a Frosinone. Lo scorso anno è stato molto sfortunato, la partita dello Stirpe sappiamo tutti come è andata. È stato richiamato per riportare questa squadra dove merita. Sono due ottimi allenatori».
A Palermo e Lecce, per Asta, due esperienze non positive ma che comunque fanno parte della sua storia: «Le cose nelle due piazze non sono andate in un certo modo, ma ci sono cose che mi legano all’una e all’altra. Sono siciliano e seguo con attenzione il Palermo, squadra della mia terra. A Lecce invece ebbi un’opportunità importante da allenatore. Mi trovavo però nel posto giusto al momento sbagliato, prima in rosa e poi in giallorosso». Infine un pronostico, o meglio una speranza, sulla gara del Via del Mare: «Non sono bravo nei pronostici e non mi piacciono. È una partita aperta a tutti i risultati. Le due squadre hanno dei giocatori che possono deciderla in qualunque momento. Spero che possa essere una gara divertente. Un bel pari con tanti gol – conclude Asta – forse accontenterebbe tutti».