Cominciano le verifiche sul campo della fattibilità dei nuovi tracciati tranviari. Si tratta del primo passo del lungo iter progettuale che nelle intenzioni del Comune dovrebbe portare entro fine 2019 alla cantierizzazione delle opere. Le rilevazioni andranno avanti fino al 9 settembre
Tram, al via i sopralluoghi per le nuove linee Col decreto Milleproroghe a rischio alcuni fondi
Si inizia a fare sul serio per quanto riguarda l’ampliamento della rete tranviaria. Infatti ieri, come testimonia un’ordinanza del Servizio trasporto pubblico di massa del Comune, sono cominciati i sopralluoghi per l’esecuzione di rilievi georadar, indagini geognostiche e geofisiche e prove in situ relative agli assi viari dove passeranno le future linee “A”, “B” ed “E”. Si tratta del primo step – portato avanti dal raggruppamento Rgm di Palermo-Rpa di Perugia-Technital di Verona – propedeutico alla realizzazione dello studio di fattibilità tecnico-economico e quindi alla progettazione definitiva dei nuovi tracciati del tram. Seguirà poi la redazione del progetto esecutivo e del bando per la gara d’appalto, che il Comune spera di poter indire e aggiudicare nel corso del 2019.
Per il prossimo mese, fino al 9 settembre (almeno in questa prima fase), il raggruppamento vincitore del concorso d’idee svoltosi tramite la piattaforma informatica Concorrimi – che ha accettato di portare avanti i successivi step di progettazione – procederà a effettuare le rilevazioni. Queste indagini saranno utili a verificare le interferenze presenti lungo il percorso delle future linee di tram, in modo da redigere il progetto di fattibilità tecnico-economica, cambiando eventualmente le previsioni progettuali, in vista delle future conferenze di servizi che dovranno dare il via libera alla progettazione definitiva. Si comincerà delimitando – ognuna per due giorni – piccole aree di 10 metri per 3 lungo il percorso di tre delle sette linee. Per la “A” saranno interessate di volta in volta piazza Giulio Cesare, via Roma, piazza Sturzo, via Isidoro Carini, via Pasquale Calvi, via Carlo Alberto Dalla Chiesa, via Marchese di Villabianca, via Marchese di Roccaforte, piazza Don Bosco, piazza Leoni, via Cassarà, viale Croce Rossa, via Libertà, via Ruggero Settimo, via Cavour. Per la “B” i mini cantieri verranno posizionati nelle piazze Boiardo e Caponnetto, in via Notarbartolo e in via Duca della Verdura. Invece per la linea “E” i saggi verranno effettuati in via De Gasperi (tratto piazza Giovanni Paolo II-viale Strasburgo), in viale Strasburgo e in largo delle Pomelie, cioè la piccola rotatoria subito dopo l’ufficio immigrazione della questura a San Lorenzo.
La rete tranviaria, secondo i piani del Comune, vedrà aggiungere sette linee alle quattro esistenti, suddivise in due stralci: priorità alle linee “A-B-C” (Balsamo-Croce Rossa, Stazione Notarbartolo-Duca della Verdura, Calatafimi-Stazione Centrale), interamente finanziate dal governo Renzi nel 2016 con 198 milioni di euro del Patto per il Sud; successivamente si agirà per le linee “D-E-F-G” (Orleans-Bonagia, Croce Rossa-Mondello, Stazione Centrale-Duca della Verdura, Strasburgo-Sferracavallo). Al momento, grazie al concorso d’idee, è stato predisposto uno studio di fattibilità semplificato (mancano le indagini sul campo adesso in corso) che riguarda tutte e sette le nuove linee. E grazie agli accordi tra il Comune e il raggruppamento vincitore del concorso verrà stilato nei prossimi mesi il progetto definitivo delle linee “A-B-C”, che hanno priorità maggiore in quanto consentiranno di collegare le tratte già esistenti, permettendo anche gli scambi tra i due depositi di Brancaccio e Borgo Nuovo.
In realtà Palazzo delle Aquile voleva affidare allo studio Cassata (capofila del raggruppamento vincitore) anche la progettazione definitiva ed esecutiva delle linee “E” e “G”, previste originariamente nel piano nazionale “Riqualificazione Urbana Infrastrutture e Sicurezza”, e a tal proposito a fine luglio la giunta ha deliberato lo spostamento delle risorse previste (392mila euro su un totale di 18 milioni assegnati dal Ruis a Palermo), ma il recente decreto Milleproroghe del Governo nazionale ha messo in forse l’utilizzabilità dei fondi. Infatti il provvedimento dell’esecutivo romano ha posticipato di due anni (al 2020) l’efficacia delle convenzioni stipulate con i singoli comuni. A salvarsi sono soltanto i primi 24 progetti (su 120) che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100 garantendosi l’immediata finanziabilità. Purtroppo l’insieme di progetti presentati dal Comune di Palermo e che prevedono numerosi interventi infrastrutturali e sociali in quartieri come Zen, Sferracavallo, Brancaccio, ha ottenuto “solo” 63 punti, restando così nel limbo dello stand-by.