Il festival di corti teatrali andrà in scena per due giorni al Piccolo Teatro Patafisico di via Gaetano La Loggia. Grande novità di quest'anno è la giuria Diverse visioni composta da cinque giovanissimi migranti dell'Afica subsahariana
Arriva l’ottava edizione del Minimo Teatro Festival «La nostra soluzione ai problemi di budget e spazio»
Se c’è una cosa che proprio non manca mai dentro il Piccolo Teatro Patafisico di Palermo è l’entusiasmo e la voglia di buttare sempre il cuore oltre l’ostacolo. E così anche se con grandi difficoltà arriva l’ottava edizione del Minimo Teatro Festival, il festival nazionale di corti teatrali che sabato 12 e domenica 13 maggio animerà lo spazio di via Gaetano La Loggia 5. La direzione artistica è riuscita a raddoppiare la cifra che fino alla scorsa edizione era in palio per il primo premio, il vincitore si aggiudicherà così mille euro per produrre nella versione lunga il suo spettacolo.
«Il MTF è parte integrante del lavoro del Piccolo Teatro Patafisico che dalla sua nascita esiste per dare spazio al teatro, ai lavori in studio, alle sperimentazioni; – spiega la direzione artistica del PTP – Il MTF è la nostra soluzione immaginaria per rispondere ai limiti di budget, di spazio, di risorse che spesso il teatro si trova ad affrontare».
Da sempre il patafisico fa i conti con spazi piccoli e precari e da qui n asce l’idea di un Teatro Minimo che ha come protagonista l’attore – il suo corpo e la sua voce – che non necessita di scenografie imponenti, artifici scenici o compagnie numerose e che non esclude possibili e affascinanti intersezioni con altri elementi quali la musica e le nuove tecnologie. In un momento storico di forte crisi economica del mondo dello spettacolo tutto e del teatro in particolare il grande Teatro si fa piccolo, si fa valigia, si fa Minimo, si fa necessario.
«Quest’anno si darà spazio alle storie, alle narrazioni di memorie e alle domande che non hanno pretesa di essere evase – aggiunge la direzione artistica –. Come sempre si tratta di una selezione tra le proposte inviate da tutta Italia e per questa edizione nostro malgrado tra i selezionati manca la danza. C’è invece una rappresentazione equilibrata tra generi e provenienze geografiche. Quest’anno abbiamo lavorato per offrire agli artisti partecipanti sempre maggiori occasioni di scambio e confronto e al vincitore un supporto concreto per la produzione e distribuzione dello spettacolo che sarà già dalla settimana successiva tra i partecipanti del festival internazionale Presente Futuro, grazie all’ormai consolidata collaborazione col teatro Libero di Palermo» .
La giuria ufficiale di quest’anno sarà composta da esperti di teatro del calibro di Guido Valdini (critico teatrale), Luca Ricci (direttore del Kilowatt Festival), Micheline Vandepoel (artista e trainer) oltre che, come ogni anno da Luca Mazzone (regista e ore artistico del Teatro Libero di Palermo) e Giuseppe Cutino (attore e regista, vice direttore della scuola del Teatro Biondo, direttore artistico della rassegna “Quinte(S)senza” e della compagnia M’Arte).
Novità di quest’anno è la seconda giuria Diverse visioni in collaborazione con Blitz. La giuria Diverse Visioni è composta da cinque giovani migranti che arrivano dall’Africa subsahariana e oltre ad attribuire un premio, incontrerà, così come la giuria ufficiale, le compagnie e potrà dare i propri feedback e avviare una interlocuzione. Sono partner fissi in ogni edizione: la compagnia M’Arte, l’associazione diARiA e il Teatro Libero – Incontroazione di Palermo; ai quali si sommano partner e sponsor che di anno in anno sostengono il Festival.
Questa edizione prevede anche due workshop che fanno parte della “La trilogia del ridere” condotti da Micheline Vandepoel e sono realizzati in collaborazione con Lucia Fusina, Vera Mor e Mario Barnaba.