Sabato scorso uno dei fedeli che puliscono il luogo di culto è caduto dal tetto, circa otto metri di altezza, e adesso è ricoverato in coma all'ospedale Civico. Attualmente è impossibile accedere all'interno della struttura e non si sa se riaprirà in tempo per l'inizio del mese sacro: «Preghiamo anche per il nostro fratello fedele Mohamed»
Incidente dentro la moschea, questura mette i sigilli Appello dell’Imam: «Apritela prima del Ramadan»
Tutta la comunità islamica di Palermo è sotto shock. Sabato scorso uno dei tanti fedeli volontari che prima dell’inizio del Ramadan (che quest’anno partirà il 16 maggio) puliscono e sistemano la moschea è caduto dal tetto, circa otto metri di altezza, e adesso è ricoverato ed è in coma all’ospedale Civico. La questura subito dopo ha posto i sigilli per fare tutti i rilievi del caso e la moschea è chiusa e non si sa se riaprirà in tempo per l’inizio del mese sacro.
La moschea di via del Celso è stata ricavata nella chiesa sconsacrata di San Paolino dei giardinieri ed è la prima ufficiale che apre i battenti non solo nel capoluogo siciliano, ma in tutta Italia nel 1990, accoglie 15mila fedeli (contando solo i residenti) che provengono da 34 Paesi. Poi ci sono dieci centri culturali dove gli uomini si riuniscono pure per pregare, ma questa è l’unica dove possono accedere anche le donne. Durante il Ramadan diventa il fulcro per tutta la comunità, le donne cucinano e al tramonto si mangia tutti insieme anche con i poveri, che da diversi anni sanno che c’è questa usanza.
Gli Imam di Palermo sono quattro, poi esistono alcune guide spirituali. Mustafa Abderrahmane è uno dei quattro, a Palermo da dodici anni e Imam dal 2008 «Chiediamo alle autorità competenti di aprire al più presto la moschea, per noi è un luogo molto importante specialmente durante il mese sacro – dice l’Imam – preghiamo anche per il nostro fratello fedele Mohamed che sabato scorso è caduto, la comunità è tutta stretta attorno a lui e alla sua famiglia, a turno andiamo tutti in ospedale per pregare vicino a lui».
Un momento difficile per i musulmani di Palermo che pregano per il loro fratello ma anche per la riapertura dello spazio prima del 16 maggio. Sabato durante il terribile incidente stavano tinteggiando le pareti, pulendo e sistemando i tappeti nuovi, Mohamed era salito sul tetto, ha aperto una finestra e purtroppo è caduto.
«Per la comunità islamica, che conta oltre quindicimila fedeli – affermano i consiglieri di Sinistra Comune Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando e Marcello Susinno – è un grave problema, perché si avvicina il momento più importante dell’anno, cioè il Ramadan. Chiediamo dunque alla magistratura, pur nel rispetto delle sue prerogative di inchiesta, di riaprire la moschea prima dell’inizio previsto il 16 maggio. Non si può privare la comunità islamica palermitana dell’edificio di culto e di riferimento quando la più significativa festività religiosa è alle porte».