Dopo l'arresto nel 2015 di Antonino Consolato Pina, un presunto infermiere in servizio nell'ospedale paternese del Santissimo Salvatore, le indagini hanno permesso di appurare la collaborazione anche di altri 71 operatori sanitari. Intanto, sono stati notificati nove avvisi di conclusione indagini
Paternò, nove indagati fra medici e infermieri Esercizio abusivo, peculato e truffa le accuse
Esercizio abusivo della professione, peculato, falso e truffa sono queste le accuse per i nove fra medici e infermieri in servizio all’ospedale Santissimo Salvatore di Paternò, e legali rappresentanti e titolari di strutture sanitarie private che hanno ricevuto gli avvisi di conclusione indagini. A notificar gli atti sono stati i militari della guardia di finanza di Catania e della compagnia di Paternò.
Le indagini condotte dalla guarda di finanza hanno
consentito di arrestare nell’aprile del 2015 un presunto infermiere infedele, Antonino Consolato Pina, in servizio nell’ospedale paternese. L’uomo allora fermato con l’accusa di peculato, falso, truffa ai danni dello Stato e abusivo esercizio della professione medica. Sulle sue spalle, la condanna in primo grado a due anni e sette mesi di reclusione anche se attualmente si trova in prova ai servizi sociali.
Antonio Consolato Pina era stato già licenziato a suo tempo dall’Asp etnea. A seguito del suo arresto, allora le indagini permisero di appurare che l’infermiere, anche grazie alla presunta collaborazione di altri dipendenti, si sarebbe appropriato di consistenti quantità di farmaci di proprietà dell’ospedale.
A seguito delle indagini, la guardia di finanza aveva denunciato anche 71 operatori sanitari del nosocomio paternese che, nel periodo compreso tra novembre del 2014 e gennaio del 2015, si sarebbero resi protagonisti di casi di assenteismo: i bagde personali sarebbero stati strisciati da altri soggetti e non dai titolari stessi del cartellino. Ai 71 indagati accusati di falso e truffa, lo scorso giugno, erano stati notificati gli avvisi di conclusione indagine e da qualche giorno, per 16 di quei 71 indagati è giunta la richiesta per il primo interrogatorio.