L'obiettivo è evitare che la partecipta della Città metropolitana venga messa in liquidazione. La protesta nei prossimi giorni potrebbe spostarsi a Palermo. «Pronto a guidare la mobilitazione», dichiara Enzo Bianco. I lavoratori intanto annunciano sit-in permanenti in tre luoghi simbolo di questa vicenda
Pubbliservizi, operai in rivolta con spettro fine contratto Presidi al Comune e lavoratori arrampicati sui ponteggi
I soldi sono finiti e la coperta è sempre più corta. Sembra essere giunta al capolinea la storia della Pubbliservizi, società partecipata nata nel 2006 per volontà dell’ex Provincia di Catania, oggi gestita dalla Città metropolitana. Tagli, stipendi arretrati e l’impossibilità di procedere con un piano di ricapitalizzazione sono solo alcuni degli elementi che negli ultimi giorni hanno fatto alzare i toni della protesta e gettato nel caos 400 lavoratori, terrorizzati dall’ipotesi che l’azienda venga messa in liquidazione. Gli stessi impiegati che oggi hanno deciso di protestare in tre luoghi simbolo: «Siamo in piazza Duomo, davanti al Comune, al centro fieristico de Le Ciminiere, dove abbiamo la nostra sede, e davanti il centro direzionale dell’ex Provincia in via Nuovaluce», spiega un operaio a MeridioNews.
Alcuni dipendenti si sono arrampicati sopra le impalcature di un palazzo in via Vittorio Emanuele e hanno esposto un lenzuolo che recita: «Bianco mantieni le promesse? Rivogliamo la nostra dignità». Il destinatario del messaggio è il primo cittadino. L’ex ministro dell’Interno in mattinata ha diffuso un comunicato in cui si dice pronto a guidare la protesta dei lavoratori: «Andremo alla Regione, a Palermo, purché in maniera civile. Perché la Città metropolitana (di cui Bianco è presidente, ndr) abbia ciò che le è dovuto». Il riferimento è a quanto emerso in una riunione che si è svolta in prefettura dove è stato comunicato che la Regione non potrà trasferire i soldi di cui Pubbliservizi ha bisogno. Una mancanza di liquidità che rende di conseguenza impossibile il varo di un piano di ricapitalizzazione.
Il quadro è identico anche al piazzale Asia, dove ha sede la società partecipata. Alcuni operai si sono arrampicati lungo un ponteggio con un cartello con scritto: «Istituzioni boia». Necessario l’intervento delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, anche per scongiurare eventuali gesti eclatanti. All’orizzonte rimane la data del 7 novembre che sancirà anche la scadenza definitiva del contratto di servizio con l’ex Provincia. In mezzo anche il nodo degli stipendi con due mensilità che devono ancora essere saldate.
A reggere la baracca, nella qualità di presidente di Pubbliservizi, è Silvio Ontario. Imprenditore e vertice dei giovani industriali siciliani di Confindustria. La governance della partecipate negli ultimi mesi è finita nell’occhio del ciclone più volte. Prima l’abidcazione del tributarista Salvatore Muscarà, dopo il coinvolgimento nell’indagine sul crac Aligrup, poi l’inchiesta Cerchio magico, che ha portato all’arresto dell’ex capo Adolfo Messina.