L'assemblea regionale dà il via libera a una legge tanto importante quanto attesa da lungo tempo. «Fino a oggi - sottolinea il presidente - 18 persone in Sicilia dovevano gestire tutti gli appalti della Regione siciliana e degli enti locali, ora si cambia»
Appalti, l’Ars approva la riforma degli Urega Crocetta: «Velocizziamo l’inizio dei lavori»
L’Assemblea regionale siciliana ha approvato la riforma degli Urega, gli Uffici regionali espletamento dei grandi appalti. Nuova norma tanto importante quanto attesa da lungo tempo. «Si sblocca finalmente la situazione degli appalti in Sicilia», esulta il governatore Rosario Crocetta.
La riforma recepisce il nuovo codice nazionale in materia di appalti, che prevede che oltre la soglia del milione e 250mila euro le gare a evidenza pubblica debbano passare all’Urega per essere espletate e perché istituisce un albo unico da cui attingere per sorteggiare i componenti delle commissioni esaminatrici. Prevista una modifica ai compensi per gli esperti esterni delle commissioni: se la normativa fino a oggi prevedeva un gettone di presenza da 300 euro fino a un massimo di 10mila euro per ciascuna gara, il nuovo ddl mette degli argini, anche alla luce del fatto che ad aggiudicarsi la gara oggi non è più il massimo ribasso, ma l’offerta economicamente più vantaggiosa. Questo meccanismo ha aumentato esponenzialmente i tempi di espletamento delle gare e il lavoro delle commissioni, alimentando il sospetto che in qualche maniera i tempi di esame di un appalto fossero dilatati per accaparrarsi più gettoni.
Adesso le cose dovrebbero cambiare. «Con la legge approvata – sottolinea Crocetta – si moltiplica il numero delle commissioni di gara e si attribuisce all’Urega, non un ruolo di gestione degli appalti, ma quello di controllo degli stessi. Sono previsti incentivi per le commissioni che operano velocemente e penalizzazioni per quelle che agiscono in ritardo. Il sistema Urega da stazione unica appaltante si era trasformato, negli anni, in commissione unica appaltante, prevedendo che presidenti della commissioni di gara potessero essere solo i presidenti o i vicepresidenti. Diciotto persone in Sicilia che dovevano gestire tutti gli appalti della Regione siciliana e degli enti locali, con un sorteggio del presidente di gara che avveniva, di fatto, tra due dirigenti cioè il presidente o il vicepresidente».
Il presidente si augura una velocizzazione per aggiudicare gli appalti legati al Patto per la Sicilia. «Adesso – continua Crocetta – è importante lo sblocco del Poc (Programma operativo complementare), già inviato a fine dicembre in Assemblea regionale. Il governo chiederà urgente trattazione perché, all’interno del Poc, sono contenute le risorse necessarie per intervenire in quei Comuni che hanno subito alluvioni in questi giorni, per il reddito di inclusione per i poveri, per i disoccupati e per il servizio civile per i giovani».