Ardant: «Debutto alla regia con un noir»

Sofisticata e irruente. Figlia di un ufficiale di cavalleria di palazzo Grimaldi si ribella presto alle direttive della famiglia, per entrare nel mondo del cinema. Questa sua personalità forte, Fanny Ardant, la porta visibilmente anche al Taormina Film Festival dove è stata ospite per presentare il suo film “Ashes and Blood” (“Ceneri e sangue”) che forse potremo vedere nelle sale italiane a fine anno.

 

Sensuale e individualista. La Ardant, che sedeva con grinta leggiadra sulla poltroncina che le era stata riservata, indossava una camicetta e gonna con tulle, tutto rigorosamente in bianco: stile fanciulla col tutù presa da tanta voglia di essere la protagonista del suo primo saggio. In effetti era come se lo fosse al suo primo film da regista.

 

Strategica e intrusiva. L’attrice parigina e ben istruita, musa di François Truffaut e diretta anche da Claude Lelouch, Vittorio Gassman, Ettore Scola…, ha colto l’occasione del Festival per svelare le motivazioni per cui ha deciso di cimentarsi in una storia che non appartenesse al suo mondo raffinato, ma a uno più popolare, gustosamente agreste. «Perché forse la realtà che non conosco mi interessa di più o forse perché la vita è troppo corta per non cogliere l’occasione di conoscere e raccontare altre vite con altri stili di vita». 

 

Quella del film è la storia di Judith, il cui padre uccide il marito per questioni “d’onore”. In seguito la donna fugge, trasferendosi a Marsiglia con i suoi tre bambini, per tentare di scordare certe ingiunzioni parentali. Un passato che però riaffiora sempre e che non può essere dimenticato. Un dramma di amore e odio – universale – che però si consuma tra le tradizioni di terre romene e ungheresi, seguendo il rituale secondo cui «il sangue chiama il sangue e non si placa, anzi rinasce dalle ceneri del passato», di cui tutti i componenti della famiglia, dal più piccolo al più grande, sentono scorrerne nelle proprie vene il germe. Una storia, stilizzata dalla regista, al di là di un luogo, di un periodo storico e di una lingua ben precisi, raccontata da una Judith convinta che la vendetta «sia una tradizione da rispettare».

 

Riconducibile a un noir, questo film – che trae spunto da un romanzo dello scrittore albanese Ismail Kadare – volge ad un finale poco consolatorio. Simbolicamente alcuni lupi si accovacciano accanto alla protagonista, ben interpretata da Ronit Elkabetz, come a volerla consolare della ineluttabile morte di uno dei suoi figli e a consigliarle una presa di coscienza della tragedia. Il volto di Judith, segnato dal rossore degli occhi misto al fortissimo trucco nero e con i capelli corvini arruffati a cresta di leone (che sembra come riportare in vita, ma solo per un attimo, l’immagine tragica di Anna Magnani), è come se dicesse tutto e niente insieme.   

 

Un film basato su una spaccatura tra mondo maschile, che abbandona la violenza che lo contraddistingue per vestire panni più sensibili, e mondo femminile con venature più mascoline. La regista però, a differenza di Judith, si sente più ‹‹una donna femminile››, a tratti dalla parte degli uomini (perché cresciuta con padre, nonno e fratello), che ‹‹una femminista›› nel senso politico del termine. «L’input di scrivere questa storia è arrivato perché fin da giovane ho provato un amore folle per la tragedia greca, per le terre dell’Est e per la Sicilia».

 

Fanny Ardant ci tiene a precisare che non è stata una strategia aver fatto prima l’attrice e poi la regista, né avvalersi per tanti versi dell’arte del cinema italiano. «La voglia di farlo è arrivata dall’influenza dei grandi registi, che ho ricevuto negli anni, che cade addosso come la pioggia, i cui effetti si sentono col tempo». Le chiediamo: quale pensa sia stata la difficoltà più grande nel fare la regista? «Prendere confidenza con il linguaggio tecnico della regia: ricordo quando dissi all’addetto alle luci: vorrei una buia chiarezza, cioè vorrei luce ma non proprio e buio ma non tanto (ha avuto tanta pazienza con me!); svegliarmi alle cinque del mattino; sforzarmi di non andare in escandescenza, prendendo da esempio i grandi registi le cui caratteristiche sono appunto la forza e la pazienza. E cercare di essere pragmatica pensando all’obiettivo, infatti soltanto ora capisco quando Gassman diceva: “se un attore è bravo, non c’è nulla da dirgli; se non lo è, inutile dirgli qualsiasi cosa. A quel punto meglio mille sguardi a una parola”».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

L’attrice parigina, musa di François Truffaut, al Taormina Film Festival per presentare in anteprima il suo primo film da regista “Ashes and Blood" (Ceneri e Sangue): «L’input di scrivere questa storia è arrivato perché fin da giovane ho provato un amore folle per la tragedia greca, per le terre dell'Est e del Sud, Sicilia compresa»

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]