Stando ai dati raccolti dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ogni cittadino del capoluogo etneo nel 2015 ha prodotto 663 chilogrammi di rifiuti. E oltre il 90 per cento è finito nell'indifferenziato. Dati migliori per la città metropolitana, dove la raccolta differenziata arriva al 14,7 per cento
Catania: aumentano i rifiuti, cala la differenziata Secondo il rapporto Ispra la città peggiore d’Italia
Nella città di Catania si producono oltre 663 chilogrammi di rifiuti per abitante ogni anno. Il dato emerge dall’ultimo rapporto sui rifiuti urbani dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ed è il peggiore d’Italia tra le città con più di 200mila abitanti. E, secondo il dettagliato rapporto, il risultato dipenderebbe soprattutto dalla scarsa efficacia della differenziata in città, ferma al 8,6 per cento, pari a soli 57 chilogrammi per abitante. Da sottolineare come la differenziata, secondo i dati della direzione Ecologia, sia ferma al 6,53 per cento per quanto riguarda l’area di competenza degli operai del Comune. Nella stessa area, compresa tra via Leopardi a nord e via Umberto a sud, da un anno è partita la raccolta porta a porta, e il dato da gennaio a ottobre 2016 è in leggero aumento, con il 6,99 per cento. Per fare un confronto, a Venezia, città con un numero di abitanti simile a quello catanese, i rifiuti differenziati raccolti arrivano a 332 chilogrammi annui, ovvero oltre il 50 per cento.
Il rapporto confronta i dati della raccolta di rifiuti nel quinquennio che va dal 2011 al 2015. In un lustro la quantità di rifiuti è diminuita – si è passati da 224mila tonnellate a 208mila -, ma con una inversione di tendenza tra il 2014 e il 2015, dove l’aumento della quantità di rifiuti per abitante è stato di ben otto chilogrammi. Un peggioramento netto che si riflette anche sulla differenziata, diminuita di ben 0,7 punti percentuali rispetto al 9,3 del 2014.
Il dato vede la città di Catania al di sotto non solo della media della Sicilia del 12,8 per cento di rifiuti differenziati – dati peggiori, con solo l’8,1 per cento di raccolta, vengono solo da Palermo -, ma anche lontana anche dal resto del Meridione che si attesta sul 33,6 per cento, grazie alla buona performance di Sardegna, Abruzzo e Campania attorno al 50 per cento. Catania, e tutta la Regione Siciliana, sono però il fanalino di coda d’Italia: mentre gli altri viaggiano su una media nazionale del 47,5 per cento (con picchi del 69 per cento in Veneto), l’Isola è sempre più ultima.
Dato migliore riguarda invece la città Metropolitana di Catania, con una performance di 474 chilogrammi di rifiuti raccolti per abitante, e una percentuale di differenziata del 14,7 per cento. Si tratta del quarto dato provinciale in Sicilia, dietro a Ragusa (14,8 per cento), Caltanissetta (20,7 per cento), e Trapani (24,3 per cento).