Die hard De Zerbi in cerca di riscatto «Non voglio che ci abituiamo a perdere»

Un Palermo in cerca di riscatto spera, almeno per un giorno, di dimenticare le delusioni che sta vivendo in campionato. La Coppa Italia, in tal senso, può apparire nel deserto come una piccola oasi di serenità, un raggio di luce in contrasto con il buio proveniente dal tunnel di una crisi profonda. La formazione rosanero è malata? L’intermezzo della Tim Cup potrebbe essere uno strumento utile per scoprire più velocemente la via della guarigione. Superare il turno aiuterebbe la squadra a ritrovare un po’ di fiducia e, in vista dei prossimi appuntamenti in campionato, potrebbe servire a gettare le basi per invertire il trend negativo. Al «Barbera» arriva domani lo Spezia, avversario dei rosa (fischio di inizio ore 15) in un match valido per il quarto turno eliminatorio e che mette in palio la qualificazione agli ottavi di finale. Chi passa il turno nella partita secca di domani affronterà a gennaio il Napoli al «San Paolo».

La sfida contro la formazione guidata da Di Carlo (difensore rosanero tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta) è alla portata del Palermo ma i padroni di casa non possono permettersi di sottovalutare l’impegno. Almeno per due ragioni: i liguri, che ad agosto nel turno precedente hanno eliminato l’Udinese di Iachini vincendo in trasferta e che l’anno scorso fecero lo sgambetto alla Roma, nonostante il nono posto in classifica a quota 22 punti sono una squadra di prima fascia in serie B. La storia recente, inoltre, insegna che le partite contro formazioni di categoria inferiore (di solito più motivate o comunque più concentrate in una competizione snobbata spesso dalle squadre di A) possono riservare delle sorprese. Una tesi supportata, ad esempio, dai blitz vincenti al «Barbera» del Modena nell’agosto 2014 e dell’Alessandria (dicembre 2015), rivelazione della scorsa edizione del torneo.

Sulla panchina rosanero non c’è Ballardini, il tecnico del Palermo che staccò il biglietto per la gara di domani battendo il Bari ai supplementari lo scorso 12 agosto. Il timone è ancora nelle mani di De Zerbi, confermato a sorpresa da Zamparini nonostante le sette sconfitte consecutive in campionato: «Non temo l’esonero – ha ammesso il tecnico lombardo – non è la paura dell’esonero a non farmi dormire la notte. Lo sono, semmai, la serie di sconfitte e la consapevolezza di non essere riuscito ancora a dare l’impronta che vorrei. Fare io un passo indietro? Non lo faccio perché non sarei un uomo di valore e io mi ritengo tale. Farei un passo indietro, eventualmente, per l’aspetto economico. Non ho l’età per mettere i soldi davanti alla carriera. Io volevo firmare per un anno, il presidente mi aveva proposto un triennale. Penso ad altro, non ai soldi. Sapevo che squadra avrei allenato e che campionato avremmo dovuto affrontare». La gara contro lo Spezia potrebbe dare nuova linfa ai rosanero: «Perdere mi dà fastidio, non voglio abituarmi e non voglio che si abitui la squadra. La gara di domani, difficile ma che possiamo vincere, può ricordarci che nel calcio esiste anche la vittoria. E’ un match che ho preparato come se fosse una partita di campionato a tutti gli effetti».

Contro la formazione ligure, priva di diversi titolari tra cui l’attaccante Nenè costretto a dare forfait a causa di una lesione al muscolo soleo destro, il tecnico bresciano dovrà fare i conti con una lunga lista di indisponibili. Tra questi anche il brasiliano Bruno Henrique operato oggi a Novara in seguito alla frattura delle ossa metacarpali rimediata domenica durante la sfida contro la Lazio. Out anche Gonzalez, alle prese con un trauma contusivo al ginocchio sinistro, e Cionek. Diamanti, reduce da un risentimento muscolare agli adduttori, fa parte dell’elenco dei 20 convocati ma andrà in panchina.


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