I noti imprenditori nel settore della sicurezza sono stati raggiunti uno dall'obbligo di dimora nel Comune di Milano e l'altro dal divieto di dimora nel Comune di Palermo. Le indagini dei carabinieri avrebbero accertato l'esibizione di false prove in un procedimento civile contro un ex dipendente
Ksm, misure cautelari per Basile e il figlio «Tabulati falsi per ottenere licenziamento»
Per il padre, l’imprenditore Rosario Basile, è scattato l’obbligo di dimora nel Comune di Milano; per il figlio Filippo, invece, il divieto di dimora nel Comune di Palermo. A disporre le misure cautelari il Gip di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica. Coinvolti anche Francesco Paolo Di Paola e Luigi Galvano, entrambi impossibilitati a ricoprire uffici direttivi all’interno delle società Ksm s.p.a. e Ksm service s.r.l. Secondo i carabinieri della compagnia di Palermo Piazza Verdi, i predetti – nel corso di un’udienza civile – avrebbero depositato memorie difensive contenenti tabulati telefonici rivelatisi falsi.
L’esibizione delle false prove sarebbe servita ai due imprenditori per avvantaggiarsene durante le cause civili inerenti al licenziamento di due ex dipendenti. Padre e figlio erano riusciti nel proprio intento, determinando il rigetto del ricorso di uno dei due lavoratori e il conseguente licenziamento del dipendente. I reati contestati ai quattro sono: errore determinato dall’altrui inganno, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e frode processuale.