Il principale imputato, Salvatore Profeta, è stato condannato a otto anni di reclusione. Era stato scagionato dall'accusa di aver preso parte alla strage di via D'Amelio. In quell'occasione risultò essere accusato da falsi pentiti
Mafia, processo al mandamento di Santa Maria di Gesù Quasi quarant’anni di carcere agli uomini del clan
Quasi quarant’anni di carcere inflitti dal gup Gigi Omar Modica a sette imputati che furono coinvolti nell’indagine sul mandamento mafioso di Santa Maria di Gesù. Il principale imputato, Salvatore Profeta, è stato condannato a otto anni. L’uomo era tornato in carcere dopo essere stato scagionato dalla strage di via D’Amelio, accusato dai finti pentiti.
Accolte le richieste dei pm Sergio Demontis, Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli anche per il figlio di Profeta, Antonino (otto anni e due mesi). Le altre condanne: dieci anni e otto mesi mesi per Giuseppe Galati, sei anni e otto mesi per Francesco Pedalino, genero di Profeta. Condannati per rapina Giuseppe Lucera e Domenico Abbonato (due anni ciascuno) e Antonino Palumbo (due anni e quattro mesi). Il processo si è svolto con il rito abbreviato.