Dopo l'ennesimo blocco dell'invaso dell'approdo a sud, i sindacati Fast Confsal e Ugl chiedono le dimissioni dell'assessore regionale al Territorio. «Manca l'autorizzazione al dragaggio che sarebbe dovuta arrivare 15 giorni fa». Il diretto interessato replica e propone una soluzione alternativa per evitare futuri disagi
Messina, porto di Tremestieri bloccato dalla sabbia Croce: «Una fossa in mare per risolvere problema»
Quando soffia lo scirocco a Messina l’attenzione si sposta sull’approdo a sud. E il copione si ripete immancabilmente. Le alte onde sollevate dal vento spostano grandi quantitativi di sabbia che vanno a finire all’interno del porto di Tremestieri. Già lo scorso 15 ottobre ottomila metri quadrati di sabbia si sono accumulate in prossimità del primo scivolo. Nei giorni successivi è stato chiesto ai capitani delle imbarcazioni di prestare attenzione in entrata e in uscita. Mentre oggi è bastato un leggero vento per provocare il completo insabbiamento della prima invasatura.
Il tutto senza dimenticare che nel porto si opera già con un solo scivolo. «Anche se non c’è ancora la comunicazione ufficiale della capitaneria», avverte il comitato Gruppo 9 aprile. Che ha più volte denunciato i disagi. «Le operazioni per l’approdo delle navi sono sempre più pericolose e oggi quasi proibitive nel primo invaso – denuncia il comitato -. Tutti gli enti non prendono alcun provvedimento per garantire sicurezza nella navigazione, mettendo a grave rischio chi opera in queste condizioni». Ecco perché il comitato, dopo aver interpellato nei giorni scorsi il prefetto di Messina, è pronto a presentare un esposto alla Procura sugli «inspiegabili ritardi che si riscontrano con anomala sistematicità nelle pratiche burocratiche con cui la Regione deve autorizzare le operazioni di dragaggio».
A chiedere spiegazioni sono anche i sindacati Fast Confsal e Ugl, che sottolineano «ancora una volta, l’assoluto silenzio e la totale incapacità delle istituzioni cittadine, dalle quali non si registra alcuna presa di posizione ufficiale nei confronti di un sistema regionale burocratico incomprensibile, alla luce della sistematicità con la quale questa farsa va avanti da anni». In particolare,le sigle puntano il dito contro l’assessore regionale al Territorio Maurizio Croce. «Aveva garantito che l’autorizzazione al dragaggio sarebbe dovuta arrivare 15 giorni fa – continuano -. Forse è opportuno che arrivino presto le sue dimissioni poiché totalmente scollegato dalle dinamiche dei propri uffici tecnici».
La replica dell’assessore non si è fatta attendere. «Non posso fare previsioni futuristiche né rilasciare autorizzazioni per il dragaggio prima che si verifichino i fatti – ha spiegato Croce a Meridionews -. Per la prima sciroccata del 15 ottobre mi è stato chiesto il dragaggio per 60mila metri quadrati, ma nel porto se ne sono accumulate ottomila. Siamo già in contatto con l’autorità portuale e stasera firmerò l’autorizzazione». L’esponente della giunta Crocetta annuncia inoltre che a breve si concretizzerà il progetto proposto dall’autorità portuale di creare una fossa poco prima dell’invasatura del porto di Tremestieri. «Consentirà di raccogliere la sabbia nella buca e non nel porto. Risolvendo in modo definito il problema», assicura Croce.