I cadaveri, recuperati su un gommone sovraccarico, verranno portati nel centro Ragusano da una motovedetta della Guardia costiera. Intanto il sottosegretario all'Interno afferma che è pronto il piano per ampliare la rete degli Sprar. «Convinceremo i Comuni con meccanismi incentivanti»
Migranti, 29 salme pomeriggio al porto di Pozzallo Governo annuncia piano per ampliare la rete Sprar
Un altro carico di morti è in viaggio verso la Sicilia. Sono i cadaveri di 29 migranti, recuperati su un gommone sovraccarico di persone. Arriveranno oggi pomeriggio al porto di Pozzallo, a bordo della motovedetta Charly Papa, della Guardia costiera. «Sono già in corso accertamenti per risalire alle cause della morte e a eventuali responsabilità penali», fa sapere la squadra mobile di Ragusa. Anche stamattina il porto ragusano è stato interessato da uno sbarco: 424 migranti soccorsi mentre erano a bordo di tre gommoni. In corso l’individuazione degli scafisti.
In vista dell’arrivo delle salme nel pomeriggio, gli uomini della Protezione civile sono impegnati nel reperire camion frigo per deporre i cadaveri su cui verranno effettuate le autosie, considerato che il Comune di Pozzallo non ha disponibilità di posti nel proprio cimitero.
Intanto, per quanto riguarda il sistema di accoglienza, il sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, ha annunciato che il 12 ottobre a Bari verrà presentato il Piano di distribuzione territoriale dei richiedenti asilo, redatto insieme all’Associazione nazionale dei Comuni. Manzione ha confermato che il governo vuole ampliare gli Sprar (il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati costituito da una rete di enti locali che scelgono di aderire), che attualmente copre appena il 10 per cento dei Comuni italiani.
«L’ampliamento ci sarà in base al piano concordato insieme all’Anci», ha precisato il sottosegretario. Il sistema Sprar è basato sulla volontarietà «perchè pensiamo che sia un presupposto culturale indispensabile quando si parla di integrazione e accoglienza», ha aggiunto. Il piano prevede «meccanismi incentivanti» per convincere i Comuni a partecipare. «Il primo – sottolineato Munzione – sarà quello di evitare, per i Comuni che faranno progetti Sprar, di creare in quel territorio strutture straordinarie di accoglienza».