Sottopasso di via Belgio, slitta la riapertura Il Coime sarà al lavora ancora per 45 giorni

Bisognerà aspettare la prima metà di novembre per vedere riaperto il sottovia di viale Regione siciliana laterale direzione Trapani all’altezza di via Belgio, interdetto alla circolazione veicolare da più di quattro mesi in seguito al rinvenimento di alcune crepe nel calcestruzzo del soffitto del sottopasso. <operai del Coime stanno lavorando al ripristino dell’intradosso (la parte inferiore del tetto, ndr) -. Ci vorranno ancora tra 30 e 45 giorni di lavoro per riaprire il sottopasso>>.

Un’ordinanza sindacale dello scorso 4 maggio aveva incaricato il servizio Manutenzione strade e – appunto – il Coime di effettuare gli interventi di verifica e di messa in sicurezza. Finora sono state rimosse le porzioni murarie pericolanti dalle pareti e dal soffitto del bypass, evidenziando le armature in ferro, e – secondo quanto affermato ad inizio agosto a Meridionews dal Rup, l’ingegnere Massimo Verga – tutto si sarebbe dovuto concludere <<prima della riapertura delle scuole per il prossimo anno scolastico, quindi presumibilmente entro la prima metà di settembre>>. La riapertura del sottopasso non è avvenuta nei tempi stabiliti in precedenza per due motivi: la volontà di non limitarsi alla rimozione delle parti ammalorate ma al ripristino dell’integrità muraria, come dimostrano gli ultimi sviluppi; e la non impellentissima necessità di riaprire, dato che esistono alternative per raggiungere via Pietro Nenni. 

 

Ciò ha comportato che l’intervento non avesse massima priorità, permettendo in queste settimane l’impiego delle maestranze del Coime in altre attività, come alcune rifiniture al roseto del verde Terrasi (tra queste il cancello di connessione con Villa Costa che si vede nella foto sopra), la manutenzione di villetta Niscemi, la costruzione di un campetto da calcio a piazza Magione o l’installazione di un’area giochi a Vergine Maria.

E sempre in tema di mobilità e strade, tra un paio di settimane arriverà in giunta comunale un documento atteso da tempo: il progetto esecutivo per il completamento dell’ultimo tratto di via Palinuro, che collegherà la strada con via Mondello. L’importo dei lavori è di 2 milioni di euro, di cui 250mila li metterà Palazzo delle Aquile e il resto la Regione, sfruttando fondi ex Gescal. Un’opera importante che consentirà di migliorare la viabilità della zona (anche nell’ottica della pedonalizzazione di viale Regina Elena), l’accessibilità alla scuola primaria “Francesco Riso” e al parcheggio di via Galatea.

La situazione è rimasta bloccata per parecchio tempo per problemi legati prima al reperimento dei fondi regionali, poi – dopo che ad ottobre 2015 è arrivato il decreto di stanziamento da parte del dipartimento infrastrutture stradali dell’assessorato regionale alle Infrastrutture – ai controlli della Ragioneria generale della Regione, a causa del cambio di regole sulla contabilità che ha coinvolto tutti i finanziamenti regionali. Infine, lo scorso giugno, è stato firmato il decreto regionale d’impegno delle somme.

<<Stiamo adeguando il progetto esecutivo – sottolinea Li Castri – alle norme richieste dal codice degli contratti (Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50). Dovrebbe essere pronto in meno di un mese, poi entro metà ottobre andrà in giunta comunale per l’approvazione. A fine ottobre verrà inviato il bando alla Gazzetta ufficiale e verrà pubblicato entro fine anno. La prima aggiudicazione della gara dovrebbe avvenire a gennaio 2017 e la consegna dei lavori a marzo, sempre che non intervengano ricorsi o altri contrattempi>>. I tempi per il completamento delle opere sono di otto mesi, ma <<l’obiettivo – afferma Li Castri – è aprire almeno una corsia della strada entro l’inizio della prossima estate. Per avviare le procedure d’esproprio si attende l’approvazione da parte della giunta municipale, mentre la dichiarazione di pubblica utilità è già stata rinnovata>>.

Il problema da risolvere prioritariamente sarà l’interferenza con un canale che convoglia le acque bianche della zona di Partanna verso il Ferro di cavallo che invece smaltisce i reflui fognari. A questo proposito l’amministrazione comunale può contare su alcune somme di denaro per eseguire lavori di pulizia in quel tratto delle tubazioni.


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