Rinasce la libreria Prampolini

E’ tornata in attività la storica libreria Romeo Prampolini, in via Vittorio Emanuele. Libreria che per oltre 100 anni è stata uno dei luoghi “simbolo” della cultura catanese, un cenacolo di iniziative editoriali, un ritrovo per studiosi e intellettuali, persino “l’aula-studio di fortuna per molti allievi dell’Università nel difficile periodo della seconda guerra mondiale”. E tutto questo grazie soprattutto all’opera di uno dei personaggi più “illuminati” dell’epoca, il libraio/editore Romeo Prampolini, figura di spicco del panorama editoriale italiano che già negli anni ’20 intratteneva ad esempio proficui rapporti commerciali con il Bej di Tunisi, come si è scoperto dall’esame dei suoi antichi libri mastri e dei suoi carteggi. 
Dopo la sua morte, avvenuta nel ’74, la libreria di via Vittorio Emanuele 333 ha vissuto vicende altalenanti, nonostante il meritorio impegno del suo successore ideale, Angelo Boemi.

Finché un gruppo di persone, riunite nell’associazione culturale “Romeo Prampolini” (alcuni docenti universitari e di scuole superiori, professionisti ed imprenditori, tutti legati da una comune passione per i libri o da motivi affettivi o professionali legati alla libreria) non ha deciso di riconsegnare questo spazio alla città, salvandolo da un inevitabile degrado e trasformandolo in un centro culturale polivalente dotato di una sala per l’esposizione di libri antichi, di pubblicazioni in lingua straniera o di volumi ormai introvabili, una sala-musica (con vecchi dischi in vinile), una saletta per le conferenze.

Adesso la storica libreria “Prampolini” ha finalmente riaperto i battenti. “Vogliamo recuperare un sito ed un patrimonio materiale ed ideale che hanno alle spalle una storia prestigiosa – ha spiegato la portavoce dell’associazione, la docente universitaria Giacoma Strano, che si è lanciata nell’impresa insieme con gli amici Alfio Tirrò, Silvana Belfiore, Annamaria Belfiore, Giacomo e Maria Carmela Blandini, Luigi Calabrese, Arturo Masso e con lo stesso Boemi -, e questa impresa vuol essere anche un’azione simbolica di recupero dell’identità e della memoria catanese, strumenti di crescita per tutelare le proprie espressioni migliori e vincere ogni tipo d’indifferenza”.

Una “causa” che ha ricevuto il patrocinio morale del rettore dell’Università, Ferdinando Latteri, che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di aumentare i momenti e le occasioni per “fare cultura” in città, “recuperando le radici ed i valori che stanno alla base della nostra società”.

Tra i primi progetti di quello che sarà anche un laboratorio di restauro del libro antico, c’è la pubblicazione di una storia delle librerie catanesi, attraverso l’analisi di fonti documentali o il “contributo di frammenti di memoria” dei cittadini, e la promozione di una serie di iniziative sulla cultura del mediterraneo, riprendendo così lo spirito lungimirante dello stesso Prampolini. “Stiamo ricevendo un grande incoraggiamento da parte di molti – hanno concluso i promotori dell’associazione, prima di lasciar spazio ad un recital di letture sul ricordo e sulla memoria interpretato dall’attore Gianni Salvo e dal pianista Pietro Cavalieri -, sono soprattutto giovani studenti che colgono l’importanza di questo gesto. Quella di Prampolini è un’eredità difficile e forse rischiosa da gestire, ma sulla quale ci vogliamo misurare con il sostegno di tutta la città”.


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