Il direttore sanitario del distretto Ct2 dell'Asp conferma l'intenzione dell'azienda di non voler depotenziare il Santissimo Salvatore che, al contrario, subirà soltanto un cambio delle specialità presenti. La decisione è contenuta all'interno del decreto del 29 giugno firmato dall'assessore regionale Gucciardi
Ospedale di Paternò, in vista riordino dei reparti «Presidio è realtà importante, sarà ora rafforzato»
Il direttore sanitario del distretto Ct2 dell’Azienda sanitaria provinciale, Giuseppe Spampinato conferma che il Santissimo Salvatore di Paternò non verrà depotenziato ma che, al contrario, subirà soltanto un riordino dei reparti. Presente oggi all’inaugurazione di uno sportello del tribunale del malato nella struttura ospedaliera, il dirigente spiega i dettagli dei cambiamenti a MeridioNews: «Il presidio in cui ci troviamo in questo momento rimane una realtà importante del territorio – conferma Spampinato -. La sua presenza viene rafforzata ora con alcuni reparti nuovi come la Cardiologica e la Riabilitazione funzionale». I cambiamenti in questione sono contenuti all’interno del decreto assessoriale del 29 giugno, a firma del titolare della Sanità Baldo Gucciardi.
In base al provvedimento, il presidio sanitario dovrebbe ospitare 83 posti letto. In particolare 10 in Chirurgia, 4 in Ortopedia,14 in Medicina generale,15 in Psichiatria,7 in Neurologia,6 in Cardiologia,5 otorino,6 in Pronto soccorso, nonché 4 indistinti e 12 in Riabiltazione. Ma questo solo se la struttura sarà operativa a 360 gradi. In realtà allo stato attuale vi sarebbero solo 54 posti letto in quanto due ali dell’edifico sono chiuse.
Stiamo parlando del primo e secondo piano del plesso centrale, chiusi ormai da anni in quanto soggetti ai lavori di adeguamento sismico. Interventi partiti ma bloccati dopo una settimana per alcuni errori nel progetto. «L’azienda ha tutte le intenzioni per riprendere le parti in questione e farle diventare nuovamente operative – conclude Spampinato – In questo momento stiamo perdendo dei soldi. Ci sono infatti 10 milioni di euro ancora fermi ma pronti per essere utilizzati per questi lavori. Proviamo a riutilizzarli».