La conduttura del bar ristorante Terrazza Balsamo sprigiona esalazioni che non convincono i ciclisti che frequentano la corsia. «Lavoriamo da 72 anni e abbiamo tutte le autorizzazioni», replica la titolare Francesca Balsamo, che poi si sfoga: «Ora con la corsia per la corsa hanno rovinato del tutto il lungomare»
Pista ciclabile, canna fumaria ad altezza uomo «In bicicletta tra fumo nero e aria irrespirabile»
La canna fumaria di un bar-ristorante, alta poco più di un metro, posizionata sul tetto dell’attività commerciale ma allo stesso tempo accanto alla ringhiera della parte finale della pista ciclabile di Catania. Ed ecco che ciclisti, pedoni e podisti che si spostano da piazza Mancini Battaglia a via Ulisse devono fare i conti col fumo nero. «Mi capita spesso di passare da quella parte e l’aria è irrespirabile – racconta un ciclista a MeridioNews con tanto di testimonianza fotografica –, e non è certo positivo riempirsi i polmoni con quella roba». La condotta di scarico finita nel mirino è quella della Terrazza Balsamo, storico locale etneo che si affaccia sul porticciolo di Ognina.
Il problema fumi per la titolare, Francesca Balsamo, tuttavia non esisterebbe: «La nostra attività c’è da 72 anni e mai nessuno si è lamentato, abbiamo tutte le autorizzazioni richieste», spiega interpellata da MeridioNews. Ma, con la costruzione della pista ciclabile, oggi ci sono meno auto e più persone che approfittano della lunga striscia blu per passeggiare in bici. «Gli va il fumo negli occhi? Vadano in bici sull’Etna dove trovano l’aria più fresca. Noi dobbiamo lavorare e non possiamo mettere tutto a repentaglio ‘pi quattru sciamuniti». Con l’apertura della pista, secondo l’imprenditrice, a risentirne sarebbe tutto il lungomare: «Lo hanno rovinato così come stanno facendo con la città di Catania, rendendo impossibili le passeggiate ai cittadini. Adesso, per rendere la situazione ancora più difficile, hanno aggiunto pure la corsia per chi corre».
Quello della canna fumaria di Balsamo è solo l’ultimo dei problemi che quasi quotidianamente vengono segnalati da chi frequenta i due chilometri di pista. Soltanto la scorsa settimana a occupare le pagine dei giornali ci aveva pensato un attraversamento pedonale rialzato in via Ruggero di Lauria che finiva nella corsia riservata ai ciclisti. Un’opera voluta dal Comune e dall’ufficio traffico urbano che però non aveva convinto la Multiservizi, società partecipata di palazzo degli Elefanti, che aveva stoppato i lavori in piena notte salvo poi riprenderli la mattina successiva su richiesta dell’ufficio comunale.
C’è poi la vicenda dei cordoli in prossimità delle fermate degli autobus. Piccoli rialzamenti quasi invisibili, segnalati in maniera maldestra e che hanno causato diversi incidenti. Per sopperire alla mancanza sono stati disposti transenne e segnalatori di colore bianco e rosso. Gli stessi dei nuovi delimitatori che, al costo di 185mila euro, andranno a completare la pista ciclabile nel tratto che da piazza Nettuno porta a piazza Europa. Dopo due inaugurazioni – la prima risalente a maggio quando il sindaco Enzo Bianco pedalò in senso vietato – potrebbe arrivarne ancora una.