Due papà con il pallino della bici stanno effettuando un viaggio per il Paese allo scopo di far conoscere le strutture a supporto dei minori malati oncologici. A fine mese arriveranno in Sicilia scortati da appassionati locali
Da Torino a Palermo in bicicletta Giro d’Italia contro cancro infantile
Negli stessi giorni in cui quasi 200 corridori professionisti risalgono lo Stivale sfidandosi tra pianure e montagne per la maglia rosa, ci sono due ciclisti amatoriali che fanno il loro giro d’Italia in senso inverso ed esclusivamente per scopi benefici. Si tratta di Lorenzo Spanò e Lamberto Pozzati, che sono partiti domenica 15 maggio da Torino e stanno percorrendo la penisola in direzione di Palermo, per quella che è la seconda edizione di Pedalando per non dimenticare.
Una iniziativa nata nel 2013, quando Spanò – che ha origini siciliane – intraprende il primo viaggio in bici dal capoluogo piemontese a quello siciliano per sensibilizzare sul tema dei bambini malati oncologici, specialmente quelli ricoverati in lungodegenza, e sul lavoro prezioso delle associazioni di volontariato che supportano questi minori e le loro famiglie. Un tema che sta particolarmente a cuore al protagonista di questa traversata in bici, visto che diversi anni fa venne diagnosticato un tumore proprio a uno dei suoi figli: quell’avvenimento, come racconta lo stesso Spanò, fu il motivo per il quale venne a contatto con tutta una rete di sostegno su base volontaria di cui presto entrò a fare parte, cooperando con la onlus UGI di Torino (Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini).
E dall’unione della sua passione per la bici con l’impegno nel sociale nacque l’idea del tour che 3 anni fa toccò varie località italiane lungo la costa tirrenica, tutto caratterizzato da soste – e pernottamenti – presso famiglie di malati o strutture sanitarie per portare un messaggio di speranza e di ricordo: «Dedichiamo questo viaggio – scrive su internet Spanò – alla memoria di chi non c’è più e di chi c’è ancora». Rispetto alla prima edizione ci sono due novità. In primis il percorso, che questa volta tagliando la Pianura Padana punta verso la costa adriatica per poi scendere verso la Puglia, il Metaponto, la Calabria e la Sicilia. Inoltre il fatto che insieme a lui ad intraprendere questo giro di circa 1500 chilometri c’è pure Lamberto Pozzati, un altro genitore che ha lottato per aiutare il figlio a sconfiggere una brutta malattia. I due in ogni tappa sono accompagnati da volontari delle varie zone che attraversano di volta in volta, e il diario giornaliero corredato da foto, come quelle sottostanti, è pubblicato quotidianamente su una apposita pagina Facebook.
Ovviamente neanche la Sicilia farà eccezione, visto che nell’Isola ci sarà la scorta di alcuni appartenenti all’associazione di ciclisti amatoriali NonSoloSterrato. Questi ultimi attenderanno i due viaggiatori al loro arrivo la mattina del 27 maggio a Torre Faro, vicino Messina, e li seguiranno in alcuni tratti del loro itinerario in direzione Palermo. «Per la tappa Catania-Calascibetta di sabato 28 – spiega Alessandro Oliva, presidente dell’associazione – abbiamo avuto l’adesione di 5 persone, e di altre 3 per il tragitto fino a Delia. Lunedì 30 è previsto l’arrivo a Bagheria». Giorno 31 maggio è prevista una sosta a Palermo (prima della ripartenza in nave verso Genova e la chiusura del giro con le tappe finali verso Torino) con diversi appuntamenti in calendario: «Abbiamo organizzato – continua – una visita ad una famiglia di un giovane ammalato di Partanna Mondello, un incontro col capo dei Vigili del Fuoco, sempre molto attivi nel sostegno ai bambini ricoverati, e con il tenore del Teatro Massimo Salvo Randazzo, che da giovane ha lottato e vinto contro un cancro». Inoltre sono previste delle visite presso i reparti oncologici dell’Ospedale Civico e del Policlinico e presso l’Oncoematologia dello stesso nosocomio universitario.
«Abbiamo conosciuto Lorenzo Spanò – conclude Oliva – durante un giro di Sicilia in bici di qualche anno fa a sostegno dei bambini autistici. La solidarietà fa parte integrante del nostro statuto e il messaggio che lui e Lamberto Pozzati stanno veicolando è la testimonianza concreta di come sia possibile impegnarsi per portare la speranza a chi ne ha più bisogno, ovvero i piccoli malati e le loro famiglie».