Previsti cinque percorsi urbani e una tariffa convenzionata per l'aeroporto: 8 euro a testa con un minimo di quattro persone. Da gennaio si potrà prenotare e pagare tramite un'app per smartphone. Polemico il presidente del Consiglio comunale Totò Orlando: «Ritardo ingiustificato, la delibera è di un anno e mezzo fa»
Tocca al taxi sharing, due euro a persona in città Orlando: «Alternativa seria, sarà il nostro Uber»
Mentre un’inchiesta della Procura è piombata sul tram come un fulmine a ciel sereno e in Consiglio comunale si discute del contratto di servizio dell’Amat, il Comune di Palermo allarga ulteriormente il servizio di condivisione dei mezzi: dopo il car e il bike sharing arriva il taxi sharing, con cinque percorsi in città da 2 euro a persona e una tariffa convenzionata per l’aeroporto di 8 euro a testa con un minimo di quattro persone. Il percorso per Punta Raisi è già attivo mentre i percorsi urbani partiranno a gennaio – quando sarà disponibile anche un’app per smartphone – perché mancano ancora l’ordinanza dell’Ufficio Traffico e le tabelle.
Il nuovo servizio è stato presentato stamattina a Villa Niscemi. Erano presenti il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore alle Attività Produttive Giovanna Marano, il presidente di Confesercenti Palermo Mario Attinasi e i rappresentanti delle cooperative dei tassisti Trinacria, Francesco Calista e Autoradiotaxi, Massimo Federico, oltre a Orazio Marra componente di presidenza della Confesercenti, Gaetano Calista segretario regionale Uri e Francesco Cangelosi segretario regionale Arat. L’iter burocratico è stato più macchinoso del solito: i primi esperimenti risalgono al 2012, quando era in carica il predecessore di Marano, Marco Di Marco, e la delibera è stata approvata in via definitiva da Sala delle Lapidi ad agosto 2014. Un anno e mezzo fa. Un ritardo che il presidente Totò Orlando non ha mancato di sottolineare polemicamente. «Durante il 2015 – ha affermato Orlando -, vero e proprio anno della mobilità, abbiamo creato con tram, car sharing, bike sharing e taxi sharing una seria alternativa al trasporto privato. Il taxi sharing sarà il nostro Uber. A Palermo questa applicazione non verrà, ci pensiamo da soli. La pluralità di offerte è fondamentale».
Il primo percorso urbano collegherà la Stazione Centrale a piazza Giovanni Paolo II con tappa intermedia a piazza Ruggero Settimo («è una radicale alternativa al 101, ci facciamo concorrenza da soli», la descrizione del primo cittadino). Il secondo percorso collegherà il parcheggio Basile alla Stazione Centrale, il terzo il parcheggio di via Nina Siciliana a piazza Castelnuovo passando da piazza Principe di Camporeale, il quarto il Foro Umberto I con via Notarbartolo e una sosta a piazza Castelnuovo. Il quinto, infine, unirà piazzale John Lennon a piazza Castelnuovo passando per via Notarbartolo. Il percorso extraurbano, con partenza dalla Stazione Centrale e arrivo al «Falcone Borsellino», farà cinque fermate: piazza Ruggero Settimo, via Dante, viale Piemonte, piazza Matteotti e via Alcide De Gasperi. «D’intesa con la Gesap elimineremo le fermate dei bus in via Libertà», ha specificato Orlando.
Le vetture che aderiranno saranno identificabili grazie a un disco giallo con la scritta «Taxi Sharing» e sarà possibile attivare il servizio tramite le centrali radio-taxi che smisteranno le prenotazioni presso i centri di raccolta o le aree di stazionamento, che sono la Stazione Centrale, piazza Castelnuovo e piazza papa Giovanni Paolo II. «Attraverso la geolocalizzazione – ha spiegato il presidente Attinasi – sarà possibile individuare il taxi più vicino, prenotarlo e poi pagarlo con lo smartphone. È un risultato che la Confesercenti ha fortemente voluto. Il servizio offrirà a cittadini e turisti una valida alternativa al mezzo privato, consentendo di abbattere lo smog e il traffico. Inoltre – ha aggiunto -, in questo modo si aiuta una categoria, quella dei tassisti, che da tempo deve fare i conti con forme di concorrenza sleale contro cui la nostra associazione si batte da tempo. Il servizio parte in lieve ritardo, ma siamo sicuri che sarà apprezzato dai palermitani».
Ma, come si diceva, i tempi lunghi della procedura non sono andati giù al massimo rappresentante del Consiglio comunale: «Nell’esprimere soddisfazione per il via al taxi sharing a Palermo – ha detto Totò Orlando -, un servizio innovativo che contribuirà a migliorare la mobilità nella nostra città e che dà opportunità sia ai cittadini sia alla categoria dei tassisti, ci rammarica che questo sia arrivato solo dopo 16 mesi dall’approvazione del regolamento da parte del Consiglio comunale. E’ innegabile che qualcosa non funziona per come dovrebbe. Il sindaco, quindi, intervenga su quei pezzi dell’amministrazione che non attuano i programmi e che quando lo fanno, spesso, lo fanno male o nella migliore delle ipotesi con ritardi ingiustificati». «Il percorso non è stato facile ma questo atto renderà il taxi il mezzo più diffuso tra i palermitani – ha spiegato l’assessore Marano – e proporrà al meglio sul mercato il servizio taxi, che è centrale nella mobilità sostenibile di tutte le grandi città. Fra qualche anno potremmo anche pensare a un adeguamento».
«La presentazione del nuovo servizio di taxi sharing – è il commento del consigliere del Movimento 139 Antonino Sala – completa il processo avviato in Consiglio comunale con l’approvazione della delibera che introduce, dopo anni di attesa, questo servizio. Anche la commissione Attività Produttive ha dato un contributo, unitamente alle associazioni di categoria. Oggi, in considerazione della trasformazione in atto sulla mobilità urbana, pedonalizzazioni, Ztl, tram e car sharing, Palermo non può fare a meno della flotta dei taxi».
«Ci fa piacere che oggi sia stato annunciato che un servizio fortemente voluto dal consiglio comunale e in particolare dalla commissione Attività Produttive, ossia il taxi sharing – dice il presidente della commissione Paolo Caracausi -, che parte grazie a un lavoro sinergico tra la commissione e i rappresentanti delle cooperative dei taxi, che hanno condiviso percorsi e tariffe. Anche la delibera del taxi sharing era stata predisposta dall’ex assessore Di Marco, così come tutte le altre fino a oggi approvate dal consiglio comunale o che giacciono in attesa di approvazione. L’assessore Marano doveva solo metterla in atto, cosa che fa con notevole ritardo, come denunciato anche dal presidente del Consiglio comunale».
«Siamo ancora in attesa – aggiunge Caracausi – di ricevere una proposta da questo assessore che il sindaco Orlando ha voluto al suo fianco in sostituzione di Di Marco. La Marano sta fallendo in tutto quello che sta facendo e portando avanti. Al sindaco, a cui arrivano lamentele da parte di tutti, cittadini, associazioni di categoria, ordini professionali, dipendenti e per ultimi dai consiglieri comunali, le decisioni da adottare».