L'indagine, iniziata due anni fa, ha portato alla scoperta del ripetuto mancato rispetto delle norme in materia di acquisizione e forniture da parte di enti e società pubbliche. Indagati anche due imprenditori. Per tutti, è stata disposta l'applicazione del braccialetto elettronico
Rifiuti, ai domiciliari tre dirigenti di Messinambiente Pm: «Violazione sistematica del codice degli appalti»
Avrebbero violato con sistematicità il codice degli appalti, in materia di acquisizione e forniture da parte di enti e società pubbliche. È questa l’accusa rivolta dalla Procura di Messina ha rivolto a cinque persone, alcune delle quali dirigenti di Messinambiente, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti nel capoluogo peloritano e a Taormina. Coinvolti nell’inchiesta anche alcuni imprenditori.
A finire ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico sono stati il liquidatore dimissionario della società, Armando Di Maria, il funzionario Antonino Inferrera, il broker assicurativo Antonino Buttino e gli imprenditori Francesco Gentiluomo e Marcello De Vincenzo. Le indagini, iniziate due anni fa e coordinate dal sostituto procuratore Stefania La Rosa e dall’aggiunto Sebastiano Ardita, hanno portato alla scoperta di un sistema basato sulla violazione sistematica delle norme riguardanti il codice degli appalti.
Aggiornamento 08/10/2024
Gli arresti domiciliari per Antonino Buttino sono stati revocati il 2 dicembre 2015 e, successivamente, è stata pronunciata nei suoi confronti sentenza di proscioglimento.