Sgarbi visita la mostra di Botero a Palazzo dei Normanni «I critici non capiscono nulla, l’arte è com’è»

Vittorio Sgarbi ha visitato stamani la mostra di Botero Via crucis, la pasión de Cristo, esposta nella Sala Duca di Montalto a Palazzo Reale fino al prossimo 30 settembre. «Non posso certamente essere io a giudicare Botero – ha detto Sgarbi – La critica odia Botero, al punto che a Venezia molti anni fa fecero rimuovere alcune sculture. La verità è che i critici non capiscono nulla, l’arte è com’è e non come deve essere. Conta che il pubblico apprezzi Botero. Questi dipinti dicono che Botero ha lungamente meditato sulla tradizione italiana e ora è arrivato alla tradizione cristiana. L’idea di esporre questa mostra a Palermo è buona, Cristo si è fermato ed è ripartito a Palermo». Sgarbi ha lasciato una dedica nel libro degli ospiti: «Palermo aspettava Botero per ritrovare se stessa e la tradizione religiosa. Chi lo vede sente che Dio c’è, anche per lui». 

non ha ancora deciso, il critico d’arte, se farà qualcosa a Palermo. «Non lo so, ertamente – ha concluso Sgarbi – trovo corretto, ne ho parlato coi vertici dell’Assemblea, che in questo luogo si espongano opere di artisti che la gente va a vedere, artisti per la gente, non artisti per i critici. Una politica per tutti invece di una politica elitaria». La mostra di Botero ha fatto registrare finora un grande successo di pubblico con circa 200 mila presenze.


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Il critico ha lasciato una dedica nel libro degli ospiti: «Palermo aspettava Botero per ritrovare se stessa e la tradizione religiosa. Chi lo vede sente che Dio c'è, anche per lui». Poi su palazzo reale ha detto «In questo luogo dovrebbero essere esposte opere di artisti che la gente va a vedere, artisti per la gente, non artisti per i critici»

Il critico ha lasciato una dedica nel libro degli ospiti: «Palermo aspettava Botero per ritrovare se stessa e la tradizione religiosa. Chi lo vede sente che Dio c'è, anche per lui». Poi su palazzo reale ha detto «In questo luogo dovrebbero essere esposte opere di artisti che la gente va a vedere, artisti per la gente, non artisti per i critici»

Il critico ha lasciato una dedica nel libro degli ospiti: «Palermo aspettava Botero per ritrovare se stessa e la tradizione religiosa. Chi lo vede sente che Dio c'è, anche per lui». Poi su palazzo reale ha detto «In questo luogo dovrebbero essere esposte opere di artisti che la gente va a vedere, artisti per la gente, non artisti per i critici»

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