Per una serata al ristorante con i diplomatici di Phoenix sono stati pagati 700 euro. Se ne potevano usare fino a 2500. Una «spesa di rappresentanza» che contrasta con i dinieghi imposti dall'amministrazione a richieste tutto sommato economiche. Come quella dei servizi igienici per clochard e migranti
Senza tetto, niente soldi per i bagni chimici Ma il Comune porta a cena 22 delegati Usa
Settecento euro e due centesimi. Tanto è costato al Comune di Catania portare a cena una delegazione di diplomatici di Phoenix, metropoli degli Stati Uniti, nel capoluogo etneo. E se anche si fossero spesi fino a 2500 euro non ci sarebbero stati problemi. Perché la copertura di questa «spesa di rappresentanza» era già stata attestata il 22 aprile 2014. Alcuni mesi prima dell’appuntamento con i delegati statunitensi, avvenuto il 16 settembre 2014. Una spesa che, di per sé, non fa gridare allo scandalo. Ma che oggi torna agli onori della cronaca per via di una denuncia di Catania bene comune. «Ne parliamo adesso alla luce di un dato – racconta Matteo Iannitti – Abbiamo chiesto i bagni chimici per i senza tetto della città. Ci è stato risposto che costavano tra i 3500 e i quattromila euro e che il Comune non aveva soldi per installarli. Ma quando servono i soldi – così pochi, tra l’altro – si trovano».
Il provvedimento con il quale si autorizza il pagamento della fattura all’Antica Sicilia srl è del 30 luglio 2015. Quasi un anno dopo la cena con i rappresentanti di Phoenix, città Usa gemellata con Catania. «Ci teniamo a chiarire un punto – prosegue Iannitti – Non vogliamo dire che l’amministrazione non debba spendere per eventi di questo tipo. Non è questo che ci interessa. Però lo spauracchio della mancanza di risorse economiche non può essere usato per tagliare corto su qualunque discorso. Ogni volta che si parla di spese da fare, viene sempre tirato fuori il fantasma del piano di rientro, delle casse che piangono, della necessità di fare spending review. Il problema non è che siano stati spesi dei soldi. Il problema è che questa amministrazione dice di non avere niente da spendere per tutto il resto».
«Il punto non è la cena, il punto sono quei bagni per cui servono appena 3500 euro e che non si faranno», puntualizza Matteo Iannitti. Del resto, la famosa delegazione da Phoenix contava 22 persone. Per le quali il Comune avrebbe speso poco più di 30 euro a testa. «Come non sono cifre da capogiro quelle per i bagni chimici. Di recente non ci sono stati grossi sbarchi a Catania ma, quando ricominceranno, si riproporrà il problema dell’igiene. Di fronte a questa sbandierata mancanza di risorse a senso unico vogliamo una risposta da parte dell’amministrazione». Ma l’assessore ai Servizi sociali Angelo Villari, col quale più volte MeridioNews ha provato a mettersi in contatto senza successo, non ha ancora replicato.