Il patron del Calcio Catania, deferito per illecito sportivo, è stato ascoltato in Figc. È il primo passo del procedimento che potrebbe portare alla sua radiazione e alla retrocessione della squadra. «Ho fatto il mio, le valutazioni spettano al procuratore», commenta al termine dell'interrogatorio
Pulvirenti interrogato dalla Federcalcio «Non so cosa succederà, ma collaboro»
Il patron del Calcio Catania Antonino Pulvirenti è stato ascoltato a Roma dal procuratore federale Stefano Palazzi. L’indagine della giustizia sportiva ha preso il via dopo che la Figc (Federazione italiana gioco calcio) ha acquisito le carte dell’inchiesta I treni del gol, portata avanti dalla procura di Catania, nella quale Pulvirenti è indagato per truffa e frode sportiva. Dopo avere confessato davanti al gip «di aver avuto dei contatti con altri soggetti al fine di condizionare il risultato di alcuni incontri», al termine dell’interrogatorio il patron dice: «Ho proseguito la mia collaborazione anche col dottor Palazzi».
È il primo passo del procedimento sportivo che minaccia di retrocedere la squadra e radiare dal calcio l’ex presidente. L’accusa che gli è contestata, in ambito federale, è illecito sportivo con l’aggravante del concorso. A differenza del procedimento ordinario, a pagare sarà anche il club per via del principio di responsabilità diretta. «Non so cosa succederà – conclude Pulvirenti prima di andare via – Ho fatto il mio, le valutazioni spettano al procuratore Palazzi».