La giunta a Cinquestelle apre a iniziative socioculturali ed artistiche da inserire nel programma dell'estate gelese. Mettendo a disposizione spazi e supporto logistico. Il resto dei costi dovranno sostenerlo i privati. Critici gli artisti che hanno incontrato sindaco e assessore. Ma c'è chi la pensa diversamente
Gela, eventi estivi: il Comune apre ai privati Spese a carico degli artisti che protestano
L’avviso pubblico per la «presentazione di progetti, eventi, attività, manifestazioni e spettacoli da inserire nel programma dell’estate gelese» è stato pubblicato il 15 luglio e scade oggi, ma c’è da giurarci che le polemiche non finiranno. Almeno stando alle reazioni che si sono scatenate a partire dai social. Jerry Italia, direttore artistico presso l’Accademia di arti sceniche di Macchitella ed ex addetto stampa (non confermato) del Comune di Gela, è tra i primi a criticare il bando. Attraverso l’hashtag #ArtistiSìCoglioniNo. Oggetto della polemica è l’invito dell’amministrazione a farsi carico di «tutti gli altri costi necessari per la realizzazione del progetto/evento/attività proposti».
Il Comune di Gela mette a disposizione «i locali disponibili di proprietà comunale; le piazze, i giardini e gli spazi aperti al pubblico; la fornitura del palco e delle sedie; le attività di comunicazione dei singoli eventi». Quindi le spese più onerose, dal cachet degli artisti alla Siae, rimangono a carico degli organizzatori. L’assessore alla Cultura Francesco Salinitro spiega le ragioni del bando. «Non daremo contributi in denaro – conferma a Meridionews – anche perchè appaiono debiti in continuazione. Il bando è da prendere come un buon auspicio. Gli artisti vanno pagati, è chiaro, ma sta agli organizzatori trovare il modo». Su questo aspetto convergono al momento le critiche maggiori.
A contestare tra gli altri c’è anche Valentina Cassarino, cantante e candidata al consiglio comunale proprio coi Cinquestelle. «Il bando dimostra l’ignoranza in materia di chi lo ha scritto – sostiene Cassarino, nota voce di gruppi come Hyra e da 20 anni sulle scene -. Io per un’ora e mezza di spettacolo ne perdo almeno sei in sala prove ad almeno dieci euro l’ora». Difende invece l’operato dell’amministrazione Giorgia Turco, alle spalle un master a Firenze in Management dei beni culturali e da tre anni impegnata a Gela nell’organizzazione di eventi socioculturali di successo. E che non a caso si scaglia contro «la gente che si è improvvisata con gli eventi, scegliendo la strada più semplice del sostegno comunale». A Meridionews aggiunge altre osservazioni. «Anzitutto trovo giusto – dice Turco – che ci siano degli avvisi pubblici dove si richiede tra l’altro una competenza, elemento che è mancato in questi anni con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Io ho sempre lavorato con contributi privati anche perché credo molto in questa sinergia così come nel fatto che occorra pagare gli eventi culturali».
Le ultime polemiche si sono focalizzate sui costi del service e della Siae, non citati dal bando e dunque in un primo momento sulle spalle degli organizzatori. Se sull’impiantistica audio e luci l’amministrazione ha garantito che se ne farà carico, insieme all’allestimento del palco, rimangono dubbi sulla Siae. Dopo l’incontro con Salvatore Roveccio, mandatario siae per la provincia di Caltanissetta, Salinitro spegne al momento le speranze degli artisti che, riuniti in un comitato spontaneo, avevano chiesto in una nota quantomeno che venisse riconosciuta «la dignità di noi operatori artistici, non venendo a chiedere agli artisti di diventare sponsor a titolo oneroso del cartellone degli eventi dell’estate». Per questo motivo Salinitro e Messinese da una parte e gli operatori artistici dall’altra si sono incontrati. Ma al di là dei buoni intenti sulla necessità di riformare l’approccio alla cultura e alle arti, le distanze sono rimaste. «Girano articoli – spiega il sindaco – secondo cui avremmo promesso di accollarci del tutto la Siae. Non è così, o meglio la nostra intenzione c’è ma dipende dalle richieste e se riusciremo anche a trovare altre somme. Finora sono disponibili poche migliaia di euro e con quelle c’è da pagarci pure il service. Dipende anche dal numero di richieste, una cosa è che arrivano dieci richieste per 10mila euro, un’altra che ne arrivano mille per 10mila euro».