Una parte del progetto della piattaforma logistica Tirreno-Adriatica affidata senza bando pubblico a una società romana gestita dall'imprenditore nisseno, già consulente dell'ente etneo. Insieme a lui è accusato di abuso d'ufficio Giovanni Calì, a capo del dipartimento Pianificazione del territorio della stessa istituzione
Dalla Provincia appalto illegale da mezzo milione Indagati un dirigente e l’imprenditore Gruttadauria
Un appalto da più di mezzo milione di euro, concesso senza nessun bando pubblico. Si sono concluse le indagini a carico di Giovanni Calì, dirigente del dipartimento Pianificazione del territorio della Provincia di Catania, e dell’imprenditore di origine nissena Dulio Gruttadauria. Nome, quest’ultimo, già noto alle cronache giudiziarie nazionali, era sotto contratto dal 2011 con l’ente provinciale allora guidato dall’attuale sottosegretario Giuseppe Castiglione. Gruttadauria si occupava di «un servizio di consulenza e assistenza tecnica finalizzata allo sviluppo e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare della provincia». Insieme a Calì è accusato dalla procura di Catania di abuso d’ufficio in concorso per la concessione di un appalto alla società Ecosfera spa, azienda con base a Roma in cui l’imprenditore-consulente occupa un ruolo di primo piano.
Al centro dell’indagine c’è una parte del progetto Inter-Med: la piattaforma Tirrenico-Ionica che ha come obiettivo principale quello di valorizzare il sistema integrato dei trasporti. Un progetto tanto importante quanto ambizioso da realizzare sul corridoio Berlino-Palermo, passando dal rafforzamento logistico dei porti di Catania e Augusta e la localizzazione dei servizi. Per l’assistenza e la consulenza al piano la Provincia ha stanziato 613mila euro, in parte finanziati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ma, secondo gli inquirenti, il servizio non poteva essere concesso direttamente – con procedura negoziata – senza prima pubblicare un bando di gara. Un presunto ingiusto vantaggio ottenuto nel dicembre 2010 dalla società romana gestita dallo stesso consulente della Provincia. Si tratta di Ecosfera spa, azienda che opera a livello nazionale nell’ambito delle consulenze sull’utilizzo dei fondi comunitari.
L’imprenditore nisseno, oggi indagato dalla procura di Catania come istigatore e determinatore della condotta del funzionario provinciale etneo, nel 2008 viene coinvolto insieme alla moglie Anna Teodoro nell’inchiesta abruzzese denominata Sanitopoli. Processo che nel 2013 porta alla condanna in primo grado per associazione a delinquere, corruzione, concussione e falso, dell’allora presidente della Regione Ottaviano Del Turco.
Nel 2012 il nome di Gruttadauria è tra quelli principali dell’operazione Caligola dove, a vario titolo, vengono contestati i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione aggravata e falso in atto pubblico. Nel vortice dell’indagine finiscono due appalti per l’informatica – forse pilotati in cambio di consulenze e assunzioni – nell’ambito del programma comunitario di cooperazione transfrontaliero Ipa-Adriatico e dei fondi comunitari Por-Fesr. A fare scalpore anche un’intercettazione in cui Gruttadauria, in una sorta di sfogo, dice alla moglie: «Io vivo di imbrogli, non faccio altro […] il 95 per cento delle cose di cui mi occupo sono reati, sono cose vietate dalla legge! Perché di cosa mi occupo? Mi occupo di favorire che Ecosfera vinca le gare».