Dopo l'arresto del primario di Villa Sofia, per i grillini il presidente della Regione deve presentarsi a Sala d'Ercole assieme all'assessore alla Salute Lucia Borsellino. Secondo i pentastellati il monitoraggio sulla sanità deve essere più preciso e stringente. Il governatore: «Un professionista bravo, buono e religioso ma non sono stato io a nominarlo»
Caso Tutino, il M5S all’attacco di Crocetta «Riferisca in Aula, affari loschi punta iceberg»
Dopo l’arresto del primario di Villa Sofia, Matteo Tutino, il M5S chiede «maggiore chiarezza» e invita il presidente della Regione Rosario Crocetta e l’assessore alla Salute Lucia Borsellino a riferire all’Ars. L’arresto del primario del reparto di Chirurgia plastica dell’ospedale di Palermo, ai domiciliari per truffa, peculato, abuso d’ufficio e falso, ha provocato un terremoto nel mondo della Sanità siciliana e anche in quello della politica. Tutino, infatti, medico di Crocetta, per sua stessa ammissione è un professionista «bravo, buono e religioso». Allo stesso tempo, tuttavia, Crocetta ha ribadito la totale estraneità alla vicenda e di non essere stato lui a nominarlo. «I fatti che riguardano Tutino li affronterà davanti alla giustizia. I suoi reati non mi riguardano – ha aggiunto – saranno i magistrati a seguire questo caso».
Parole che non hanno convinto, tuttavia, il Movimento 5 stelle che oggi, anzi, ha chiesto al governatore e alla Borsellino di riferire in Aula. «Su questa vicenda – hanno detto i deputatiti – avevamo presentato un’interrogazione già nell’ottobre del 2013. Perché le risposte devono arrivare sempre dalla magistratura anziché dalle istituzioni? È ovvio che nessun giudizio può esser definitivo prima che la giustizia abbia fatto completamente il suo corso. È altrettanto evidente, però, che il monitoraggio sulla sanità, che rappresenta la fetta più grossa del bilancio regionale, debba essere più preciso e stringente. Gli affari loschi che vengono alla ribalta della cronache rappresentano sempre la punta dell’iceberg – hanno concluso- dobbiamo puntare a portare alla luce anche gran parte dei nove decimi delle pratiche illegali sommerse».