Per rilasciare una perizia favorevole all’indennità di accompagnamento della madre, un medico donna, nominata consulente tecnico d’ufficio, aveva chiesto mille euro e così è stata denunciata.  

La figlia dell’anziana per cui era richiesta la visita sanitaria disposta dall’Autorità Giudiziaria, nell’ambito di un procedimento civile finalizzato alla verifica della sussistenza, dei requisiti necessari all’erogazione dell’indennità di accompagnamento, si era recata nello studio medico di Termini Imerese  e la dottoressa, avente la qualifica di pubblico ufficiale,  le avrebbe richiesto indebitamente per la propria attività professionale la somma, in cambio del certificato favorevole. Subito dopo la donna si è recata al commissariato di polizia di Bagheria e ha sporto denuncia. 

Secondo quanto accertato la  professionista tratta in arresto, avrebbe “candidamente” formulato una esplicita richiesta nei confronti della donna, indicando precise modalità per la consegna della stessa.

I poliziotti, a seguito della segnalazione, hanno informato la locale procura di Termini Imerese, la quale ha autorizzato, intercettazioni audio e video, proprio nella previsione della consegna della somma richiesta alla professionista. La denunciante, recandosi successivamente presso lo studio del medico, ha consegnato la busta contenente il denaro richiesto, preventivamente fotocopiato dagli agenti. La dazione di denaro in argomento è stata documentata da riprese audio-video.

Quando la parte lesa ha lasciato lo studio medico, i poliziotti hanno fatto ingresso presso l’immobile ed hanno contestato formalmente il reato ma la professionista ha negato decisamente di avere ricevuto alcuna somma di denaro. I poliziotti, a quel punto, hanno effettuato una perquisizione all’interno dell’ambulatorio e ritrovato nel contenuto di una borsa in pelle, di proprietà del medico, 20 banconote da 50 euro. Denaro è risultato uguale a quello precedentemente fotocopiato dagli agenti del Commissariato.

Il medico è stato tratto in arresto e l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’accompagnamento della persona arrestata presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.