Niente disinfestazione, chiude parco Uditore La Regione: «Tra qualche giorno cancelli aperti»

Rifiuti pericolosi, incuria e adesso anche la mancata disinfestazione. A Palermo ogni motivo sembra buono per negare un po’ di aria pulita ai suoi abitanti. Di certo sono tempi difficili per gli amanti della natura: dopo la chiusura del parco Ninni Cassarà e di Villa Giulia, adesso tocca a Parco Uditore. Gli attivisti dell’omonima associazione hanno dovuto chiudere i cancelli per la mancata disinfestazione e derattizzazione da parte della Regione, proprietaria del terreno. 

«Cari amici – scrivono su Facebook -, da oggi, a seguito della mancata disinfestazione e derattizzazione da noi richiesta a marzo all’amministrazione regionale, noi volontari abbiamo deciso di non aprire il parco al pubblico finché non avverrá un’azione di intervento concreta da parte delle istituzioni. Ciò che ci preme più di ogni altra cosa è la tutela della vostra incolumitá e di quella di tutti i volontari che quotidianamente operano per il bene pubblico. Proviamo profonda delusione ed enorme rammarico – proseguono i volontari – nel constatare che le istituzioni non fanno nulla di concreto per supportarci nel garantire a voi tutti la corretta fruizione del nostro amato parco». 

A stretto giro di posta arriva anche la replica di Palazzo d’Orleans. «La questione relativa alla derattizzazione e alla pulizia del parco Uditore trova l’assoluta disponibilità della Regione che ha la volontà di intervenire – già comunicata ai volontari che gestiscono il parco – per risolvere il problema nei prossimi giorni». La questione per l’Amministrazione regionale è «meramente tecnica, si attende infatti la pubblicazione della Finanziaria sulla Gazzetta ufficiale per procedere all’intervento. Nell’arco di qualche giorno il problema sarà, dunque, risolto con l’intervento della Forestale».

Ma per il capogruppo di Idv a Sala delle Lapidi Filippo Occhipinti la chiusura del parco Uditore «è l’ennesimo colpo inferto al patrimonio ambientale della città: prima l’amianto al Cassarà, poi i tagli indiscriminati di alberi per i lavori che sventrano Palermo in nome di una mobilità futura, e ancora il mancato recupero della Favorita e il sequestro di villa Giulia. Aver chiuso il parco per la mancanza della disinfestazione, che spetterebbe alla Regione, è un fatto al limite dell’assurdo». Da qui l’appello al sindaco Orlando affinché intervenga «in danno alla Regione, penosa e inconcludente su più aspetti, e faccia fare la disinfestazione per non privare dell’area verde migliaia di cittadini che giornalmente la frequentano e la amano».


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