Viene finalmente restituito alla cittadinanza uno dei luoghi simbolo di Palermo: Castello Utveggio. Un complesso architettonico in stile neogotico siciliano, o tardo liberty, che sorge sul primo pizzo del promontorio di monte Pellegrino, a 346 metri di altitudine. L’edificio è composto da una struttura principale a quattro elevazioni, corpi di servizio, locali tecnici e un […]
Castello Utveggio torna alla città: completati i lavori di recupero
Viene finalmente restituito alla cittadinanza uno dei luoghi simbolo di Palermo: Castello Utveggio. Un complesso architettonico in stile neogotico siciliano, o tardo liberty, che sorge sul primo pizzo del promontorio di monte Pellegrino, a 346 metri di altitudine. L’edificio è composto da una struttura principale a quattro elevazioni, corpi di servizio, locali tecnici e un giardino di pertinenza, per un’estensione complessiva di circa 70 mila metri quadrati. Già di proprietà del Demanio della Regione Siciliana, nel 2023 è stato inserito tra i siti presidenziali. Sorge in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, all’interno della riserva naturale orientata Monte Pellegrino. «Restituiamo alla città, dopo anni di ingiustificabile degrado, uno dei simboli di Palermo – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani – Ho fortemente voluto, fin dal mio insediamento e in continuità con il precedente governo, occuparmi personalmente del futuro di questo bene di valore storico e culturale».
I lavori: costi, imprese e tempi di realizzazione
Il progetto di rifunzionalizzazione del Castello Utveggio è stato finanziato dalla presidenza della Regione Siciliana per un importo complessivo di 5,9 milioni di euro, di cui 4,4 destinati ai lavori a base d’asta. L’appalto è stato aggiudicato all’associazione temporanea di imprese formata da I.CO.SER. srl di Gangi (Pa) e Italiano Costruzioni srl di San Giuseppe Jato (Pa). I lavori sono stati avviati il 30 agosto 2024 e si sono conclusi a metà settembre 2025, grazie a una proroga resa necessaria da lavorazioni complesse sopraggiunte, ma comunque in linea con il cronoprogramma. La direzione dei lavori è stata affidata all’architetto Francesco Di Chiara e all’architetto Teotista Salerno. Per Schifani, la riapertura assume un valore simbolico ancora più forte perché avviene a pochi giorni dal trentesimo anniversario della visita di Papa Giovanni Paolo II al castello, avvenuta il 23 novembre 1995 in occasione del terzo convegno delle Chiese d’Italia.
Sale conferenze, nuovi ascensori e tecnologie avanzate
Gli interventi hanno riguardato la manutenzione e la rifunzionalizzazione degli ambienti, con il necessario adeguamento normativo per garantirne la piena fruibilità. Al piano terra è stata realizzata una sala conferenze da 160 posti, mentre al primo piano è stata completata una seconda sala da 64 posti. Sempre al primo piano sono stati predisposti una sala riunioni con tavolo a ferro di cavallo da 23 posti e una sala stampa da 28 posti. Tutti gli spazi, completamente arredati, sono dotati di sistemi tecnologici avanzati, con connettività in fibra ottica, dispositivi di salvaguardia, interconnessione alla rete regionale e apparati di sicurezza dedicati. Sono stati inoltre installati due nuovi ascensori panoramici, posizionati nel vano scala dell’immobile, che consentono l’accesso fino alla terrazza, e sostituito l’ascensore centrale non più funzionante con un nuovo impianto adeguato agli standard attuali.