È stato sciolto per infiltrazioni di tipo mafioso, il comune di Paternò, in provincia di Catania. A richiedere lo scioglimento il Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ma la scelta è stata deliberata dal Consiglio dei ministri. La disposizione è arrivata in conseguenza all’esito del lavoro svolto dalla Commissione di accesso antimafia, nominata nei mesi scorsi dal prefetto di Catania […]
Sciolto per mafia il comune di Paternò. Il paese è stato affidato ai commissari
È stato sciolto per infiltrazioni di tipo mafioso, il comune di Paternò, in provincia di Catania. A richiedere lo scioglimento il Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ma la scelta è stata deliberata dal Consiglio dei ministri. La disposizione è arrivata in conseguenza all’esito del lavoro svolto dalla Commissione di accesso antimafia, nominata nei mesi scorsi dal prefetto di Catania del tempo, Maria Carmela Librizzi.
L’accesso ispettivo al Comune era stato disposto in seguito all’operazione antimafia Athena. Operazione condotta dai carabinieri di Paternò, nell’aprile del 2024, che in città aveva fatto scattare un’indagine con il coinvolgimento anche del sindaco Nino Naso. Indagati anche dell’ex assessore Turi Comis e dell’amministratore Pietro Cirino. Oggi sono imputati per voto di scambio politico‑mafioso, insieme agli esponenti della criminalità organizzata. Tra cui Vincenzo Morabito, presunto reggente e uomo legato ai Laudani di Catania, e a un presunto affiliato al clan, Natale Benvenga.
«L’atto con cui il Consiglio dei Ministri ha disposto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Paternò purtroppo non è inaspettato. Da forza politica di opposizione in Comune siamo stati sempre molto perplessi sulla gestione della città negli ultimi anni, ma mai avremmo voluto leggere una notizia del genere che lascia una macchia indelebile sulla nostra comunità e trafigge i nostri cuori». Lo scrive sui propri profili social l’on. Gaetano Galvagno commentando la decisione del Consiglio dei Ministri relativa allo scioglimento del comune di Paternò per infiltrazioni mafiose.
«Spero vivamente che si possa lavorare sin da subito al superamento di una delle pagine più buie della nostra storia recente – scrive ancora Galvagno -. Mi auguro che ci possano essere le migliori energie per far rialzare la testa con orgoglio ad una comunità onesta ed operosa come quella di Paternò che non merita di essere macchiata da questa onta».