Un perito stabilirà il valore del terreno comunale che verrà ceduto alla società che gestisce Fontanarossa, in cambio di una percentuale di quote. Avviene in un momento delicato, con la lenta e complicata quotazione in Borsa e diverse opere da realizzare. Enac: «Ci hanno detto che i soldi ci sono perché si indebitano». La precisazione dell'assessore al Bilancio
Aeroporto, il Comune diventerà socio della Sac Girlando: «Nessun debito per gli investimenti futuri»
Il Comune di Catania cederà alla Sac un terreno attiguo all’aeroporto Fontanarossa e in cambio entrerà come socio – si stima con una quota inferiore al dieci per cento – nella società di gestione dello scalo etneo. L’intenzione era nota da mesi, ma ieri – nell’incontro a Roma tra l’Enac, la Sac, il sindaco Enzo Bianco e l’assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pizzo – si è ufficializzata l’accelerazione del percorso, con la nomina di un perito che stabilirà il valore del terreno. A quella cifra corrisponderanno adeguate quote societarie. Il Comune avrà quindi a breve una nuova partecipazione, considerata strategica, perché, sottolinea il primo cittadino «tutte le questioni riguardanti l’aeroporto sono di preciso interesse della città».
Gli enti soci della Sac al momento sono le Camere di commercio di Catania, Siracusa e Ragusa; le province di Catania e Siracusa e l’Irsap. Sia per le province (attualmente commissariate) che per le camere di commercio sono al vaglio dell’Assemblea regionale siciliana progetti di riforma. Le prime saranno sostituite dai liberi consorzi e dalle città metropolitane, le seconde si dovrebbero ridurre da nove a tre. Come queste trasformazioni incideranno sul futuro della Sac si vedrà. Nel frattempo la Società che gestisce Fontanarossa ha deciso di intraprendere la via della privatizzazione – insistentemente richiesta dall’Ente nazionale per l’aviazione civile – quotandosi in borsa.
L’incontro di ieri a Roma serviva anche a questo: a rendere conto all’Enac dello stato del percorso. «Ci hanno comunicato che l’assemblea dei soci ha fatto questa scelta – spiega il presidente di Enac, Vito Riggio – tuttavia il problema non è la quotazione in sé, ma la cessione delle quote per garantire gli investimenti futuri. Noi crediamo che sia una procedura lunga e tortuosa e fatta con un occhio rivolto al passato. Se non si mette in vendita il 51 per cento delle quote, anche di difficile riuscita. E finora non c’è stato nessun acquisto di quote della Sac. La società è ancora nella fase della scelta del coordinatore globale (l’intermediario che nell’operazione di collocamento delle quote assume compiti di coordinamento e di consulenza, ndr). Mi chiedo: lo Stato sta inondando il mercato mettendo in vendita quote, perché la gente dovrebbe comprare quelle della Sac?».
È in questo contesto che il Comune di Catania entrerà nella gestione di Fontanarossa. Il terreno che cederà in cambio delle quote è attiguo al viale alberato che conduce all’aeroporto. Sarà destinato a servizi, molto probabilmente un parcheggio. Quest’ultimo si aggiungerà a quello da 2.400 posti che l’Amt, altra società partecipata del Comune, sta realizzando poco fuori dall’area aeroportuale, per una spesa di 2,5 milioni di euro. «Non investiamo altro denaro, ma aumentiamo il valore di un bene, ottenendo in cambio quote che potrebbero essere in ogni momento rivendute», precisa l’assessore comunale al Bilancio, Giuseppe Girlando.
Nel futuro prossimo la Sac dovrà sostenere importanti investimenti per circa 120 milioni di euro (previsti dal contratto di programma con l’Enac), finalizzati all’allungamento della pista (subordinato all’interramento dei binari della ferrovia), la valorizzazione della vecchia aerostazione e i collegamenti con ferrovie e metropolitana. Ma anche la ridefinizione del layout complessivo dell’attuale aerostazione e lavori finalizzati a migliorare il servizio di controllo di security; il miglioramento della viabilità e dei parcheggi. L’Enac comunica che «sono già in atto i lavori per la sopraelevazione del parcheggio P4, che porterà circa 1.500 posti auto in più, la cui copertura sarà realizzata con pannelli fotovoltaici; il rifacimento integrale dei servizi igienici dell’intera aerostazione; la riqualificazione del Terminal T4, prima parte della complessiva riqualificazione del terminal Morandi».
Con quali risorse verranno affrontati i prossimi investimenti? «Il piano di investimenti della società non prevede richieste di finanziamenti ai singoli soci, il Comune non si indebiterà – spiega Girlando – gli investimenti saranno finanziati con la quotazione in borsa». Tuttavia, il presidente dell’Enac Riggio precisa: «La Sac ci ha detto che i soldi ci sono perché hanno una linea di credito con gli istituti bancari, quindi si indebiterà». Posizione che riguarda la società, non i singoli enti che vi partecipano. Ci sono infine i paletti imposti dall’ultima legge di Stabilità del governo Renzi che prevede la razionalizzazione e la riduzione delle società partecipate degli enti locali entro il 2015. «Ma in questo caso si tratta di una partecipazione strategica – conclude l’assessore al Bilancio – e inoltre la norma non riguarda le società quotate in borsa».