«I primi momenti non sono mai facili, ma già da oggi ci metteremo a lavoro», spiega il primo cittadino a poche ore dall'incendio che ha distrutto la sua auto. Circondato dai vertici di Cambiamo Acireale. Messaggi anche dal Pd. Le indagini proseguono, i vigili del fuoco non hanno trovato elementi che accertino il dolo
Acireale, solidarietà bipartisan al sindaco Barbagallo «Non è stata bruciata la mia macchina, ma quella della città»
«Se qualcuno pensa che quanto accaduto potrà fermare la nostra azione di cambiamento, sappia che si sbaglia». È questo il coro unanime che giunge dall’amministrazione comunale di Acireale nel corso della conferenza stampa tenutasi stamani a poche ore dal rogo che ha distrutto l’auto del sindaco Roberto Barbagallo. L’episodio, accaduto intorno alla mezzanotte, si è verificato ad Aci Platani, a pochi metri dall’abitazione del primo cittadino.
A prendere la parola, davanti alla sala gremita del Palazzo del Turismo, sono stati i vertici di Cambiamo Acireale: «Solo se le vittime restano isolate questi gesti hanno effetto – ha dichiarato Marcello Bonaventura – ma Roberto (Barbagallo, ndr) isolato non è e solo non rimarrà». A intervenire telefonicamente è stato anche il deputato regionale, Nicola D’Agostino: «È un gesto che ci lascia increduli. Non credevamo che il livello nella nostra civiltà fosse scaduto così tanto, ma se qualcuno pensa di farci cambiare idea ha ottenuto l’effetto uniti. Saremo tutti uniti – ha aggiunto l’onorevole – maggioranza e opposizione, per ripristinare legalità ed equità nella pubblica amministrazione, non avendo paura di toccare nervi scoperti. Tutti devono rispettare le regole, non ci faremo intimidire da piccoli mafiosetti».
Sulla rarità del gesto si è soffermato, invece, il presidente del consiglio comunale, Saro Raneri: «In questa città non era mai accaduto un fatto simile. Abbiamo intrapreso una strada ben definita, schierandoci contro la criminalità a partire dall’atto deliberativo con cui ci siamo schierati contro il racket e a favore dei commercianti che denunciano le estorsioni».
La conferenza, che è stata interrotta da diversi applausi di solidarietà, si è conclusa con le dichiarazioni dello stesso Barbagallo il quale, visibilmente emozionato, ha ringraziato i presenti ribadendo la volontà di andare avanti: «Posso rassicurare tutti del fatto che non ci fermeremo – ha detto il primo cittadino –. I primi momenti non sono mai facili, ma già da oggi ci metteremo a lavoro. Oggi non è stata minacciata la macchina di Roberto, è stata bruciata la macchina della città. Ma andremo avanti, si può sbagliare il programma elettorale ma non si torna indietro nell’azione di rinnovamento, in nome della trasparenza e della legalità».
A dimostrare solidarietà al sindaco, intanto, anche il segretario cittadino del Pd, Sebi Leonardi, che ha invitato Barbagallo a proseguire sulla strada della legalità, e il deputato nazionale e segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, il quale ha auspicato che venga fatta chiarezza affinché «l’autore o gli autori di questo gesto meschino vengano individuati e puniti». Continuano, intanto, le indagini sul rogo per accertare la dolosità di quanto accaduto: al momento, infatti, non sono state trovate tracce che confermerebbero in maniera certa che si sia trattata di un’intimidazione: «Dalla relazione dei vigili del fuoco – fanno sapere le forze dell’ordine – emerge la mancanza di elementi che proverebbero il dolo. Ciò però non esclude alcuna ipotesi, compresa quella dell’attentato».
Solidarietà anche dal sindaco di Aci Castello, Filippo Drago e dal vescovo di Acireale, Nino Raspanti. «Spero che presto si faccia chiarezza sull’accaduto – ha affermato Raspanti – ripristinando in città il senso della giustizia e della legalità. Auguro al sindaco di proseguire con tenacia e determinazione lo svolgimento dei compiti istituzionali a lui affidati».