Il Tar Sicilia interviene sul caso dei Laboratori di analisi Non dovranno restituire alla Regione 150 milioni di euro

Di sicuro c’è soltanto che i titolari dei Laboratori di analisi della Sicilia passeranno al contrattacco con una diffida alla Regione siciliana che si dovrebbe materializzare mercoledì prossimo. Chiederanno non soltanto lo stop alla restituzione dei 150 milioni di euro che hanno già incassato a titolo di extra negli ultimi dieci anni, ma anche la restituzione delle somme che l’Amministrazione regionale ha cominciato a trattenere. 

La vicenda, tanto per cambiare, è controversa. Il tema quello dei fondi pubblici che la Regione riconosce ai circa mille e 500 Laboratori di analisi della Sicilia in cambio delle prestazioni sanitarie erogate in regime di convenzione. 

La Regione, dopo un tira e molla che dura due anni, ha ritirato il vecchio tariffario regionale, rimasto in vigore dal 2007 al 2012, e ha ripristinato il tariffario voluto dall’ex Ministro della Sanità, Rosy Bindi, che rende la vita difficile ai Laboratori di analisi siciliani. Ne è venuta fuori una controversia tra Amministrazione regionale a Laboratori di analisi che è finita sui tavoli del Tar (Tribunale amministrativo regionale) della Sicilia e del Cga (Consiglio di giustizia amministrativa, in Sicilia organo di appello del Tar). 

Il Tar ha confermato la sospensiva del provvedimento adottato dalla Regione che chiede ai Laboratori di analisi di restituire la differenza tra il già citato tariffario in vigore dal 2007 al 2012 e il tariffario Bindi. In pratica, l’Amministrazione regionale ha chiesto ai Laboratori di analisi di restituire circa 150 milioni di euro, ma il Tar ha bloccato tale richiesta.  

Lo scorso 4 dicembre la terza Sezione del Tar Sicilia, presieduta da Giovanni Tulumello, ha confermato la sospensiva, rinviando la decisione sul merito della vicenda al Cga. Insomma, l’ultima parola su questa intricata matassa giuridica la pronuncerà il Consiglio di giustizia amministrativa.

La vicenda giuridica è piuttosto complessa, se è vero che i pronunciamenti del Tar e del Cga, su tale questione, sono stati vari e non sempre coincidenti. Tanto che gli uffici dell’assessorato regionale alla Salute, in queste ore, stanno valutando quali iniziative assumere. 

Nel frattempo i titolari dei Laboratori di analisi si accingono a diffidare l’Amministrazione regionale. Chiedono aglu uffici dell’assessorato regionale alla Salute e alle Asp che hanno iniziato a recuperare le somme di bloccare tutto e, anzi, di restituire le somme che alcune Aziende sanitarie provinciali – per esempio quelle di Agrigento e Enna – hanno già decurtato dai budget mensili che vengono riconosciuti ai Laboratori di analisi.

Da una parte c’è la Regione che cerca di fare cassa, anche alla luce della difficile situazione finanziaria della sanità pubblica siciliana. dall’altra parte ci sono i titolari dei Laboratori di analisi che replicano spiegando che l’applicazione del tariffario Bindi provocherebbe la chiusura di tanti Laboratori, con il contestuale licenziamento di personale specializzato (per lo più biologi) e l’intasamento degli ospedali pubblici siciliani. La riduzione numerica dei Laboratori di analisi porterebbe molti utenti a richiedere le analisi negli ospedali pubblici.       


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