L'Archeoclub Aidone-Morgantina chiede al Governo regionale e quello nazionale di ridiscutere l'assurdo accordo con il Metropolitan di New York. Secondo il quale i preziosi argenti non sono di nostra proprietà...
«Stop alle trasferte Usa dei tesori di Morgantina». Domenica il sit-in di protesta
No al trasferimento degli Argenti di Morgantina al Metropolitan Museum di New York. Il coro di proteste si leva da Aidone, cittadina dell’Ennese, che su input dell’Archeoclub Aidone-Morgantina ha deciso di di organizzare un sit-in di protesta e di sensibilizzazione.
La manifestazione si terrà domenica 7 dicembre, data che coincide con la Giornata nazionale dell’archeologia, del patrimonio artistico e del restauro, e con la Domenica al Museo, l’iniziativa che permette di visitare gratuitamente monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, giardini e parchi monumentali dello Stato la prima domenica di ogni mese.
L’iniziativa dell’Archeoclub include una lettera aperta al Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, e al Presidente della Regione, Rosario Crocetta che però non ha avuto risposta.
Qui di seguito il testo integrale della missiva che spiega nel dettaglio tutte le criticità dell’accordo con gli americani del Metropolitan Museum:
«Gli argenti di Morgantina, conosciuti come il “Tesoro di Eupòlemo, sono ormai noti sia agli studiosi e amatori di archeologia, sia alle autorità ed Enti che si occupano di beni culturali.
Bisogna salvaguardarne l’integrità ed evitare che il Museo Archeologico di Aidone sia privato per lungo tempo di tali rari e preziosi prodotti dell’oreficeria ellenistica.
La storia di questi reperti, unici nel loro genere, è piuttosto nota a chi si occupa di patrimonio archeologico e culturale, ma anche a tutti coloro che hanno la consapevolezza della necessità di tutelare i beni del territorio amandoli come parte integrante del loro sentirsi cittadini.
In sintesi: trafugati da tombaroli, “accolti”, attraverso passaggi e accordi tra ricettatori di pochi scrupoli, dal Metropoleum Museum di New York – dove furono riconosciuti nel 1987 dall’archeologo prof. Malcolm Bell III – sono stati restituiti nel 2006, quando Philippe de Montebello, direttore del Metropolitan, acconsentendo a sottoscrivere l’accordo con la Repubblica Italiana, s’impegnò a restituirli. Ed è proprio a questo punto che la faccenda assume quei caratteri paradossali che si auspica siano corretti, rivedendo e ridiscutendo i termini dell’accordo!
Avendo imposto come contropartita la clausola del prestito periodico quarantennale (per i prossimi quarant’anni, secondo l’accordo, il tesoro di Eupòlemo dovrà essere sottoposto a un ciclo prestito/rimpatrio quadriennale: “prestato” per quattro anni al Metropolitan e quindi rimpatriato) il Met, di fatto, non riconosce allo Stato italiano il diritto di proprietà sui beni che gli sono stati sottratti!
Di certo, studiosi, amatori e principalmente i cittadini di Aidone, tutti paventano che gli Argenti per la loro estrema fragilità, per le linee di fratture in evoluzione, per i fenomeni di degrado in corso evidenziati dalle recenti indagini tecnico-scientifiche, possano subire danni irreversibili a causa dello spostamento dalla sede museale di Aidone a quella del Met.
Il decreto assessoriale n. 1771 del 28 giugno 2013 (decreto Sgarlata), dichiarando, all’art. 2, inamovibili anche gli Argenti, determinò che la petizione che l’Archeoclub “Aidone-Morgantina” aveva lanciato, anche on line, per cercare di impedire il ritorno dei preziosi reperti al Met, si arenasse.
Nonostante il decreto suddetto, affermando nelle premesse la necessità della tutela del patrimonio e della conservazione “in situ” delle collezioni museali, asserisca che i beni esposti in sedi diverse corrano rischi a causa dei trasporti e dei periodi di stazionamento in variate condizioni ambientali,
è accertato che l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali ha assunto la decisione di autorizzare la restituzione temporanea per quattro lunghi anni degli Argenti al Met in ottemperanza all’accordo.
Il medesimo decreto, all’art.4, prevede deroghe all’inamovibilità “solo per eccezionali e straordinari motivi di valorizzazione, legati al consistente miglioramento del loro stato conservativo”.
A questo punto, partendo dal presupposto che il decreto sia ancora in vigore, è ovvia la domanda se il “Tesoro di Eupòlemo” possa trarre benefici dal trasferimento riguardo al loro stato conservativo, e se accordi in tal senso siano stati presi con il Met.
Sarebbe opportuno, a tale scopo, istituire una Commissione di esperti internazionali che stabilisca se e come gli Argenti possano superare lo stress dello spostamento.
Sicuramente non si può acconsentire alla pura e semplice applicazione dell’accordo non affrontando le problematiche sopra evidenziate.
Occorre riprendere ad oltranza la trattativa con il Met; è urgente, infatti, dare concretezza alle varie alternative proposte e non arenarsi nelle pastoie di lunghe discussioni condotte a livello meramente diplomatico.
Il problema è politico nel senso più alto del termine!
Per questo occorre che il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, l’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Antonio Purpura, elaborino in sinergia una strategia comune ed assumano in prima persona l’onere di condurre le trattative.
La credibilità delle istituzioni non si perde se si impugnano accordi che nel passato forse era giocoforza sottoscrivere, ma la si acquisisce pretendendo di rivedere e ridiscutere clausole vessatorie specie se queste dovessero creare nocumento a reperti preziosi e delicati.
Per la loro salvaguardia, al fine di consentirne la fruizione in luoghi diversi dalla loro sede naturale, il Museo Archeologico di Aidone, con l’ausilio delle tecnologie moderne possono essere prodotte copie degli Argenti, e, nell’immediato, creare dei video in 3D che possono mostrarne tutta la bellezza da ogni angolatura, evitando così una continua pericolosa manipolazione.
Per ovviare a tale situazione, l’Archeoclub “Aidone-Morgantina ribadisce l’improcrastinabilità di ridiscutere l’accordo siglato dal Governo italiano dell’epoca per impedire che inizi il ciclo prestito/rimpatrio rimarcando che il Metropolitan Museum, acquisendo gli Argenti da un trafficante, commise a sua volta il reato di ricettazione.
I cittadini aidonesi e tutti coloro che hanno a cuore la tutela del patrimonio archeologico non possono e non vogliono accettare che un reato possa sottostare a un accordo che abbia il crisma della legalità, ecco perché intendono manifestare pacificamente affinché gli accordi siano al più presto ridiscussi.
Il Museo Archeologico di Aidone non deve essere privato di un tale tesoro.
Il decreto citato, peraltro, considera che “l’assenza, per lunghi periodi, di beni di importanza essenziale per le collezioni museali è un fattore critico nell’offerta culturale della Sicilia, poiché priva gli istituti di elementi di principale attrattiva”.
La cittadinanza aidonese, a viva forza, chiede che si realizzino le condizioni per valorizzare i beni archeologici del territorio dando loro la visibilità che meritano sia a livello nazionale che internazionale: viabilità, infrastrutture idonee e quant’altro è necessario e degno di un sito ricco di storia e di arte. Alessandra Mirabella. Pres. Archeoclub “Aidone-Morgantina».