Non solo scadenza e peso. Prestare attenzione alle etichette degli alimenti che acquistiamo è una buona pratica per una spesa consapevole. Che fa bene alla salute, all’ambiente e anche al portafoglio. Tutte le informazioni essenziali sui prodotti freschi e lavorati si trovano appunto in etichetta, dandoci anche la possibilità di paragonare due prodotti e scegliere […]
Come e perché è importante leggere le etichette degli alimenti
Non solo scadenza e peso. Prestare attenzione alle etichette degli alimenti che acquistiamo è una buona pratica per una spesa consapevole. Che fa bene alla salute, all’ambiente e anche al portafoglio. Tutte le informazioni essenziali sui prodotti freschi e lavorati si trovano appunto in etichetta, dandoci anche la possibilità di paragonare due prodotti e scegliere quello dalla qualità più alta e più adatto alle nostre esigenze. Un’operazione non sempre semplice e che, nonostante le varie voci previste dalla legge e obbligatorie in etichettatura, potrebbero non dirci proprio tutto quello che ci interessa sapere su cosa stiamo per mettere nel carrello. Per questo la Regione siciliana ha lanciato il marchio QS (Qualità Sicura), che farà risparmiare tempo ai consumatori e permetterà di portare in tavola prodotti migliori.
All’olio d’oliva o con olio d’oliva? Occhio all’etichetta
Oltre a dicitura del prodotto, quantità, scadenza, informazioni sul produttore e sul lotto, eventuali allergeni e modalità di conservazione, nei prodotti trasformati è sempre presente l’elenco degli ingredienti, scritti in ordine di quantità decrescente. Un’informazione fondamentale per sapere cosa stiamo comprando e anche per valutare se il prezzo è adeguato: spendendo di più, ad esempio, per dei grissini che abbiano il solo olio d’oliva tra gli ingredienti, piuttosto che per un’alternativa che ne contiene una piccola parte insieme ad altri oli meno pregiati. Una consapevolezza utile al portafoglio, ma anche alla salute, permettendo di mettere nel carrello solo prodotti adatti alla nostra dieta. E, soprattutto, che rispondono al nostro gusto.
La Sicilia nel piatto (e non solo nel nome)
Altre importanti informazioni presenti nelle etichette sono quelle relative alla tracciabilità dei prodotti. Che dovrebbe permettere al consumatore di capire da dove vengono gli alimenti che sta per acquistare, senza farsi ingannare dal nome o dalle immagini. Un dubbio delicato e spesso complicato da sciogliere quando si è di fretta tra le corsie del supermercato. Se la scelta è semplice per frutta o verdura, ad esempio, più complicata si fa invece per gli insaccati, dove vanno valutati il luogo di nascita dell’animale, quello di allevamento e, infine, quello di macellazione. Tutte informazioni presenti per legge solo a partire dal 2021 e che consentono di risalire alla filiera. Senza però, in effetti, dirci molto sulla qualità del prodotto né del modo in cui la sua lavorazione viene effettuata. E neanche – particolare sempre più importante – con quale costo per l’ambiente.
Il marchio QS: un solo bollino per tante risposte
E nasce proprio dall’esigenza di riassumere tutte le informazioni principali e di aggiungerne altre sulla qualità, l’idea di una certificazione apposita: il marchio QS (Qualità Sicura), rivolto a tutte le filiere di produzioni agricole, alimentari e zootecniche – di prodotti freschi o trasformati – siciliani. Dall’ortofrutta ai cereali, dalla carne al pesce, per aderire al marchio QS non serve solo rispettare la legge. Ma anche dare informazioni aggiuntive ai consumatori, riguardo i seguenti settori:
- salute e benessere degli animali (mangimi, condizioni di allevamento, pratiche di mutilazione o castrazione, ecc.);
- tutela dell’agrobiodiversità e delle risorse genetiche (allevamento di razze animali, specie ittiche o coltivazione di varietà vegetali autoctone);
- tutela dell’ambiente e salubrità delle produzioni (uso di acqua e suolo, riduzione di farmaci e di emissione di sostanze inquinanti, ecc.);
- aspetti qualitativi del prodotto in sé;
- aspetti etico-sociali, economici e ambientali (tutela delle tradizioni, filiera corta, riduzione del packaging o uso di materiali riciclabili, ecc.)
Tutte informazioni contenute in appositi disciplinari e che è necessario seguire, da parte dei produttori, per poter inserire il marchio QS sulle proprie confezioni. Rendendo più semplice e veloce ai consumatori fare una scelta di qualità.