Quattro lavoratori in nero, come già scoperto durante un controllo di qualche mese fa, mancata tracciabilità di 150 chilogrammi di carne e 35 litri di vino rosso e uscite d’emergenza ostruite. Sono alcune delle irregolarità riscontrate da polizia, vigili urbani, forestali e tecnici dell’Azienda sanitaria provinciale durante un controllo, come verificato da MeridioNews, nella trattoria […]
Catania, sospesa l’attività della trattoria Sapuri. Polizia: «Lavoratori in nero e mancata tracciabilità della carne»
Quattro lavoratori in nero, come già scoperto durante un controllo di qualche mese fa, mancata tracciabilità di 150 chilogrammi di carne e 35 litri di vino rosso e uscite d’emergenza ostruite. Sono alcune delle irregolarità riscontrate da polizia, vigili urbani, forestali e tecnici dell’Azienda sanitaria provinciale durante un controllo, come verificato da MeridioNews, nella trattoria Sapuri, nei pressi di piazza Castello Ursino, a Catania. Un locale molto noto grazie ai contenuti pubblicati su TikTok in cui vengono pubblicizzati aperitivi e pietanze con «cascate di pistacchio». In prima linea c’è sempre lo chef impegnato in una moltitudine di attività. In un video veniva mostrata una macelleria per pubblicizzare l’acquisto di carne di cavallo locale. «Tutti dite che la carne viene dall’estero – diceva – adesso venite con me e vi faccio vedere la Polonia», aggiungeva ironizzando.
Tornando ai controlli. Stando a quanto comunicato dalla questura sono state disposte sanzioni per 13mila euro per quanto riguarda l’irregolarità di quattro lavoratori risultati in nero. Nelle precedenti verifiche «erano già stati individuati diversi lavoratori irregolari», precisa la polizia spiegando come l’Ispettorato del Lavoro ha disposto la sospensione dell’attività. Inoltre, i forestali e i medici dell’Asp hanno constatato la mancanza di tracciabilità di circa 150 chilogrammi di carni, equina, bovina e suina, presenti nel laboratorio cucina. L’impossibilità di determinare l’esatta provenienza delle carni ha determinato il sequestro e la conseguente distruzione degli alimenti, nonché la contestazione della sanzione amministrativa di 1500 euro. Per la stessa ragione, sono stati sequestrati anche 35 litri di vino rosso, con sanzioni, anche in questo caso, pari a 1500 euro.
Sempre nel ristorante di piazza Castello Ursino, lo Spresal ha constatato l’ostruzione delle uscite d’emergenza, nonché l’irregolarità dell’impianto elettrico, l’insufficienza dello spogliatoio e del bagno, con l’applicazione di ulteriori sanzioni per un ammontare di 6mila euro. Nello stesso locale, il personale del servizio igiene dell’Asp ha prescritto l’abbattimento di barriere architettoniche, la sostituzione della pavimentazione ammalorata in più parti, nonché la sostituzione degli aspiratori dei servizi igienici dei clienti non funzionanti e la realizzazione di protezioni adeguate dagli insetti provenienti dall’esterno.
Anche la polizia municipale ha riscontrato gravi infrazioni relative all’occupazione abusiva del suolo pubblico, con il titolare che aveva triplicato arbitrariamente lo spazio autorizzato, posizionando tavoli e sedie sul marciapiede, e alla presenza di una veranda esterna risultata priva di autorizzazione, con possibili abusi edilizi, dal momento che, in centro storico, non può essere autorizzata alcuna veranda, a tutela dell’architettura urbana. «Per questa ragione, verranno effettuati ulteriori accertamenti», precisa la questura.
Un secondo controllo ha riguardato un fast food di cibo orientale di Largo Rosolino Pilo, ritrovo per molti giovani, è stata accertata la presenza di un lavoratore in nero con la conseguente contestazione della sanzione di 4500 euro. I controlli hanno riguardato anche le autorizzazioni necessarie per la vendita degli alimenti e la tracciabilità dei prodotti, con i forestali e i medici dell’Asp che hanno riscontrato la mancata tracciabilità di 5 chili di prodotti ittici, nello specifico gamberoni, e di 2 chili di olio, con complessiva sanzione amministrativa di 3mila euro. Un’altra sanzione di 1500 euro è scattata per la mancanza della tabella con gli ingredienti. La polizia locale, invece, ha constatato l’abusiva occupazione del suolo pubblico e la vendita di alcoolici e superalcolici senza autorizzazione, con l’applicazione delle sanzioni previste di oltre 1500 euro. Anche in questo caso, l’Ispettorato del Lavoro ha disposto la sospensione dell’attività imprenditoriale.