E se la titolare di un negozio di frutta e verdura ha bisogno di un bagno che fa? se 'la tiene'? in questo luogo si lavora dall'una di notte fino al primo mattino, ma gli operai della gesip arrivano alle 6 e 30. Che senso ha? e che senso ha avuto spendere tutti questi soldi per i nuovi servizi se tale attivita' sta per trasferirsi a bonagia? intanto ai palermitani e' stata appioppata la tasi piu' cara d'italia: non sarebbe opportuno invitare tutti i cittadini a non pagare questa tassa?
Palermo, la vergogna dei ‘nuovi’ servizi igieinici del Mercato ortofrutticolo abbandonati e preclusi alle donne
E SE LA TITOLARE DI UN NEGOZIO DI FRUTTA E VERDURA HA BISOGNO DI UN BAGNO CHE FA? SE ‘LA TIENE’? IN QUESTO LUOGO SI LAVORA DALL’UNA DI NOTTE FINO AL PRIMO MATTINO, MA GLI OPERAI DELLA GESIP ARRIVANO ALLE 6 E 30. CHE SENSO HA? E CHE SENSO HA AVUTO SPENDERE TUTTI QUESTI SOLDI PER I NUOVI SERVIZI SE TALE ATTIVITA’ STA PER TRASFERIRSI A BONAGIA? INTANTO AI PALERMITANI E’ STATA APPIOPPATA LA TASI PIU’ CARA D’ITALIA: NON SAREBBE OPPORTUNO INVITARE TUTTI I CITTADINI A NON PAGARE QUESTA TASSA?
Che Leoluca Orlando il Sindaco di Palermo lo sapesse fare era una certezza – e al tempo stesso, una promessa – in campagna elettorale. In fase di insediamento, però, si è tramutata in un proposito e successivamente in una ‘balla’ sulla scorta della biennale esperienza amministrativa.
Questa verità, purtroppo, è testimoniata dal permanente degrado dell’igiene urbana, dalla carenza della vigilanza sul traffico, dall’improvvisazione nel perseguire l’obiettivo principe del programma politico promesso alla Città (recupero della Favorita) e dallo spreco di denaro pubblico, come dimostreremo in questo articolo.
Appena insediatasi, l’Amministrazione Orlando ha pensato bene di realizzare un nuovo impianto di servizi igienici nel mercato palermitano. I lavori sono stati ultimati da qualche mese e la custodia del servizio affidata alla Gesip.
I moderni servizi igienici, dotati del sistema di uso a gettone, sono sistematicamente chiusi e lasciati al totale abbandono con la presenza di immondizie che stazionano davanti agli ingressi.
Intanto vengono ‘utilizzati’ – a tempo scaduto – i servizi igienici preesistenti e che avrebbero dovuto essere sostituiti da quelli nuovi.
Fin qui poco male, perché si potrebbe obiettare che ancora non sono stati collaudati. E vabbè.
Ma che senso ha aprire i servizi igienici alle ore 6,30 del mattino quando l’attività del mercato si è quasi conclusa per la ragione che inizia all’una e mezza, cioè cinque ore prima? Chi in quelle cinque ore avrà avuto bisogno di usare i servizi igienici, trovandoli tutti chiusi, sia quelli nuovi e sia quelli vecchi, avrà provveduto altrimenti…
Ora, al di là della considerazione che questo mercato ortofrutticolo è destinato a trasferirsi quanto prima nella zona di Bonagia, che senso ha avuto costruire i nuovi servizi igienici in una struttura destinata a scomparire e per di più tenerli chiusi? E’ stato o no uno spreco di denaro pubblico?
Seconda osservazione: la Gesip, che ha l’incarico di gestire i servizi all’interno del mercato, sarà a conoscenza che in quel luogo l’inizio delle attività è all’una e mezza della notte. Perché allora non organizza di conseguenza la sua presenza e magari apre i vecchi cessi un po’ prima delle 6,30?
Si tratta di piccoli accorgimenti che possono far segnare un punto positivo verso il vivere civile e non star lì a richiedere sempre nuovi diritti senza osservare al minimo i doveri.
Il sabato, poi, di operatori Gesip al mercato ortofrutticolo non c’è traccia e quindi i cessi restano chiusi, ma il mercato anche quel giorno è in funzione. Alla Gesip è sconosciuta l’organizzazione del lavoro per turni funzionali, per loro il cartellino di presenza è fissato alla stregua dei pubblici uffici: dalle ore alle ore e basta.
Ci chiediamo e chiediamo: perché mai si dovrebbero continuare a pagare un sacco di soldi per la Gesip?
Ancora una notazione che non è marginale: dei servizi igienici del mercato, sia di quelli vecchi, sia di quelli nuovi, ancorché chiusi, non ve n’è uno, dicasi u-n-o, che sia riservato alle donne, come se il commercio dell’ortofrutta fosse inibito alle donne e quindi la loro presenza in quel luogo non fosse contemplata.
Chiediamo al Sindaco e al Consiglio comunale – soprattutto ai consiglieri comunali di Palermo che hanno approvato le nuove onerose tasse comunali sui servizi: non vi sembra che i cittadini siano già stanchi di pagare servizi che non vengono resi o sono erogati alla maniera del terzo o quarto mondo a costi da moderne metropoli di Paesi avanzati?
Quindi chiediamo ai cittadini palermitani: secondo voi è giusto pagare la Tasi se poi i vostri sono sono sprecati così?
Ove non si ritenesse di intervenire rigorosamente affinché le concessionarie dei servizi facciano a pieno il loro compito, saranno per primi i cittadini a richiederne la privatizzazione in presenza della inettitudine dell’Amministrazione comunale che non vigila sulla loro funzionalità.
Infine, un invito alla neo assessora alle Attività produttive del Comune di Palermo, Giovanna Marano, che sappiamo essere persona attiva e puntuale e alla quale spetta la competenza della gestione del mercato ortofrutticolo.
Intanto lo sa che, se lei si reca al Mercato ortofrutticolo e ha bisogno dei servizi, questi servizi per le donne non ci sono? Le sembra una cosa degna di una città civile?
Ancora. Provi a verificare dove si trova il materiale di consumo in dotazione ai nuovi servizi igienici del Mercato. Materiale che l’Amministrazione ha acquistato e, poiché questi servizi sono chiusi, il materiale di consumo dovrebbe essere depositato da qualche parte, anche se inutilizzato.
Le chiediamo solo di accertarne l’esistenza e magari darne pubblica notizia.