Sicilia e-Servizi, parla Ingroia: “Dalla dottoressa Corsello tentativo maldestro di difesa”

L’AMMINISTRATORE UNICO DELLA SOCIETA’ REGIONALE REPLICA ALLA LETTERA DI FUOCO DEL DIRIGENTE GENERALE DEI DIPARTIMENTI LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE. SULLO SFONDO DELLA POLEMICA, LA RESA DEI CONTI DENTRO IL PD?

Non tarda ad arrivare la replica del dottor Antonio Ingroia, amministratore unico di Sicilia e-Servizi, alla lettera di fuoco della dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale.

La questione è sempre la stessa: il flop del click-day sui tirocini fornativi del Piano Giovani.

“Ho appreso con stupore dalla stampa – dichiara Ingroia – che una lettera, della dottoressa Corsello, a me indirizzata, è stata resa pubblica prima ancora che mi pervenisse sostanzialmente e formalmente. E quindi – aggiunge – solo perciò mi vedo costretto a replicare pubblicamente al maldestro, seppur umanamente comprensibile, tentativo di difendersi dalle critiche sul ‘click day’, ormai noto in Italia come ‘flop day’, attaccando me e Sicilia e-Servizi con argomenti pretestuosi, fuorvianti e del tutto infondati”.

“Innanzitutto, non è affatto vero che io abbia mai sostenuto che SieSE potesse sostituirsi alla Ett garantendo gli stessi servizi in tempi più ristretti e con minore dispendio finanziario – sottolinea l’amministratore unico di Sicilia E-Servizi -. Ho sempre sostenuto il contrario, e cioè che se si fosse chiesto l’ausilio di SIeSE certamente non ci sarebbe stato alcun ‘flop day’, per il semplice fatto che avremmo rilevato in anticipo, come poi abbiamo rilevato a cose fatte quando ci ha incaricato il Presidente Crocetta, che quel progetto era sbagliato e destinato al fallimento”.

“Non posso, inoltre, mancare di evidenziare – precisa ancora Ingroia – che anche questa vicenda dimostra in modo palese, unitamente alla temeraria richiesta di 88 milioni di euro dell’ex socio privato di SIeSE quali siano gli interessi in gioco attorno all’informatica in Sicilia, e come sia importante tenere saldamente nella mano pubblica l’informatica regionale che altrimenti rischia di essere preda dei più disparati interessi privati, più o meno speculativi”.

“Infine – precisa l’ex pm antimafia – non mi soffermo, per carità di patria, sul paradosso che accuse di incapacità gestionale provengano da chi ha avuto la responsabilità gestionale del ‘flop day’, riservandomi, ad ogni modo, di replicare punto per punto in una lettera che invierò al Presidente Crocetta alle accuse, del tutto infondate, in fatto e in diritto, contenute nella lettera a me indirizzata”.

“Nella missiva, fra l’altro – conclude Ingroia – si contestano presunti malfunzionamenti del Sistema Sill, fingendo di non rammentare che la manutenzione non è in carico a SIeSE fin dal 2011, non avendo il dipartimento regionale diretto dalla dottoressa Corsello rinnovato il contratto di manutenzione, gestione e conduzione”.

Nota a margine

Una storia che, siamo certi, non finisce qua. Attendiamo, con curiosità, la replica del presidente della Regione, Rosario Crocetta, il quale, stretto tra due fuochi, dovrà pur assumere una decisione che non sarà facile.

In questa confusione, degenerata con i colpi e contraccolpi mediatici, non si capisce più chi è tra due fuochi: se il governatore della Sicilia o la ‘donna di ferro’, la dottoressa Corsello.

Cosa accadrà non è facile intuirlo. Niente è scontato. La dottoressa Corsello ha dato ampia dimostrazione, nei mesi scorsi, di essere vincente. Sarà ancora così anche dopo il fallimento del click-day?

Sono tanti i punti che restano oscuri in questa vicenda dell’affidamento della gestione informatica dei tirocini formativi e che il comunicato diffuso dal dottor Ingroia non chiarisce.

È presumibile, come lascia intendere l’amministratore unico di Sicilia e-Servizi, che, nella lettera destinata al governatore Crocetta, annunciata nella nota diffusa stamane, saranno spulciati uno per uno tutti i punti oggetto delle accuse della dottoressa Corsello indirizzate ad Ingroia.

È vero che la scelta della dottoressa Corsello di affidare a una società privata l’incarico di personalizzazione del Sistema Informativo Lavoro in uso presso i Centri per l’impiego dell’Isola, anziché incaricare la società Sicilia e-Serviz, che, a suo dire, non avrebbe i requisiti per lavorare per l’amministrazione regionale, ha alzato un grande polverone.

Ed è anche vero che l’amministratore delegato di Sicilia e-Servizi si era difeso, affermando di aver riscontrato errori nella gestione del portale a conclusione dell’indagine amministrativa commissionata direttamente dal presidente Crocetta e affermando, senza fronzoli, che la società partecipata della Regione siciliana avrebbe potuto realizzare gli interventi necessari evitandone il fallimento.

Gli assessori al Lavoro e alla Formazione professionale, rispettivamente, Giuseppe Bruno e Nelli Scilabra, hanno accusato la dottoressa Corsello di aver fatto di testa propria. Non ci fanno una bella figura, i due assessori. A maggior ragione se la dottoressa Corsello non dovesse essere ‘schiodata’ dalle poltrone di dirigente generale dei dipartimenti Formazione e Lavoro. A quel punto non resterebbe ai due assessori tecnici (ma non troppo) che fare le valigie e togliere il disturbo.

Un dato emerge con chiarezza: in questi giorni si gioca una partita a scacchi ben più grande della formazione professionale, dei Piano giovani e della riforma dei Servizi per il Lavoro. Di mezzo c’è il futuro del Governo guidato dal presidente della Regione che sta cercando di barcamenarsi tra Lino Leanza e Salvatore Cardinale che premono, da un lato, per mettere mano alla ‘diligenza’ e quel poco di Partito Democratico che è rimasto in Sicilia che cerca di arginare l’ascesa dei democristiani vecchio stampo, ma sempre moderni e capaci di innovarsi pur di stare a galla.


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