Messina: Renzi, Crocetta e Lucia Borsellino vogliono sbaraccare l’ospedale ‘Piemonte’

PER QUESTA ‘MISSIONE SPECIALE’ SI STANNO SERVENDO DEL NUOVO MANAGER DELL’AZIENDA ‘PAPARDO-PIEMONTE’, MICHELE VULLO, CHE, CON MOLTA PROBABILITA’, DEVE ASSECONDARE IL GOVERNO PER TENERSI LA POLTRONA. INVECE DI MASSACRARE LA SANITA’ PUBBLICA DELLA CITTA’ DELLO STRETTO PERCHE’ NON RIDURRE I FONDI AI PRIVATI DELL’ISMETT CHE COSTANO 97 MILIONI DI EURO ALL’ANNO?

Sui disastri della sanità siciliana provocati dal Governo della Regione si fa sentire anche il leader dell’Udc siciliana, Giampiero D’Alia. Lo fa da messinese, perché i dilettanti allo sbaraglio dell’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, sono arrivati anche a Messina, nella provincia di D’Alia. Ma che l’ex ministro si sia svegliato è importante. Meglio tardi che mai.

“La scelta di convertire l’Ospedale ‘Piemonte’ di Messina in polo materno infantile che, di fatto porterà alla chiusura del nosocomio cittadino, non può essere presa nel ‘chiuso delle stanze’ e sulla base di scelte esclusivamente ragionieristiche”, dichiara, in una nota, il presidente nazionale dell’Udc e deputato alla Camera, Gianpiero D’Alia.

“L’Ospedale Piemonte – prosegue D’Alia – ha un ruolo da sempre importante per la salute dei messinesi e un punto di riferimento anche per un’utenza vastissima della provincia, oltre a essere un presidio di sicurezza in caso di calamità”.

“Chiedo – continua l’ex ministro – una seduta straordinaria del Consiglio comunale, alla presenza dei vertici della sanità messinese, della deputazione nazionale e regionale della città, del Sindaco e dell’assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino. Le scelte di riorganizzazione dei presidi sanitari sono indispensabili per ridurre i costi e rendere più efficiente la sanità, ma devono essere trasparenti e partecipate attraverso una discussione pubblica”.

Contro la decisione di sbaraccare l’ospedale di Messina si schiera anche il Sindaco della città, Renato Accorinti.

“E’ vero che la Regione vuole creare un polo di eccellenza – dice il Sindaco in una dichiarazione che leggiamo su tempostretto.it – ma pensare di chiudere o di lasciare un Pronto Soccorso non attrezzato per tutte le emergenze è gravissimo. Da sempre il Piemonte è garanzia di sicurezza per il cittadino, la sua posizione è strategica, in pochi minuti 60-80 mila messinesi riescono a raggiungerlo, è indispensabile per la salvaguardia della vita di tutti. Faremo una lotta per i diritti, come tante ne stiamo facendo in questo momento. La tutela della vita e della salute è al primo posto”.

Nota a margine

La folle decisione di sbaraccare il ‘Piemonte’ è stata resa ufficiale, a quanto si capisce, dal nuovo direttore generale dell’Azienda ‘Papardo-Piemonte’, Michele Vullo.

Conosciamo Michele Vullo da tanti anni. E’ stato responsabile del settore Sanità della Cgil siciliana. Non è un personaggio sbagliato nel posto sbagliato. Ma l’idea di demolire l’ospedale ‘Piemonte’ è allucinante. La storiella del Polo di eccellenza Vullo la deve andare a raccontare agli idioti. La Regione siciliana è al verde e cerca soldi, altro che investimenti per le eccellenze sanitarie!

Con molta probabilità, è il prezzo che Vullo sta pagando a Renzi, al presidente della Regione Crocetta e all’assessore Borsellino per la sua nomina.

Invece di sbaraccare gli ospedali pubblici Crocetta e l’assessore Borsellino farebbero bene a mettere a ‘dieta’ – ad esempio – l’Ismett di Palermo, una struttura privata che costa 97 milioni di euro all’anno di cui solo una trentina per Drg. E stiamo citando solo un esempio. Ce ne sarebbero altri quattro o cinque. Tutte strutture private iperfinanziate dalla Regione. E mai toccate dai tagli.   

Secondo noi c’è poco da discutere: conoscendo un po’ Messina e il suo territorio, la decisione di sbaraccare l’ospedale ‘Piemonte’ può essere stata adottata solo da dilettanti allo sbaraglio: e ci dispiace che Vullo, per mantenere la poltrona che ha ‘conquistato’, si stia prestando a questo gioco. Dire che siamo basiti è poco. 

Il tema, in ogni caso, è sempre lo stesso: i soldi che il Governo nazionale di Matteo Renzi ha scippato alla Sicilia. Non è più tollerabile che l’esecutivo nazionale continui a depauperare le finanze regionali. Se Renzi non è grado di dire all’Unione europea che non può continuare a massacrare il nostro Paese con l’austerità e con i tagli, beh, sono problemi suoi.

La classe politica siciliana ha il dovere di difendere il diritto alla salute. Se il Governo Crocetta non è più in grado di difendere il diritto alla salute dei siciliani, visto che non fa altro che calare la testa a Roma, si dimetta. Non ci sentiremo orfani. Anzi.

Gli abitanti di Messina e dintorni comincino a vagliare l’ipotesi di scendere in piazza per difendere il loro ospedale. Su questo argomento non si scherza: sbaraccare l’ospedale ‘Piemonte’ è pura follia!

 


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