«Da anni negli scioperi, nelle occupazioni delle scuole e ogni giorno delle nostre vite, affermiamo che la violenza patriarcale si deve sradicare con l’educazione sessuo-affettiva e al consenso». È a partire da questa consapevolezza che gli attivisti e le attiviste di Spine nel fianco hanno organizzato per la prima volta a Catania un’assemblea nazionale sull’educazione […]
A Catania la prima assemblea sull’educazione sessuale: «La proposta del governo è insufficiente»
«Da anni negli scioperi, nelle occupazioni delle scuole e ogni giorno delle nostre vite, affermiamo che la violenza patriarcale si deve sradicare con l’educazione sessuo-affettiva e al consenso». È a partire da questa consapevolezza che gli attivisti e le attiviste di Spine nel fianco hanno organizzato per la prima volta a Catania un’assemblea nazionale sull’educazione sessuale. Due giorni – 17 e 18 febbraio – in cui studenti e studentesse da moltissime città italiane potranno confrontarsi per costruire Un altro genere di educazione.
«Tutto il sistema formativo dello Stato, dalla scuola all’università, è costruito su un sapere patriarcale – lamentano da Spine nel fianco – Per liberarci dalla cultura dello stupro, è necessario riappropriarci della nostra educazione a 360 gradi, a partire dai nostri bisogni e dai nostri desideri». Una riflessione che nel capoluogo etneo si è fatta più urgente anche dopo lo stupro di gruppo avvenuto nel pomeriggio del 30 gennaio alla villa Bellini ai danni di una 13enne.
«Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara – aggiungono gli organizzatori dell’assemblea studentesca – ha deciso di rispondere a questo enorme bisogno con una proposta di educazione sessuale insufficiente, repressiva e bigotta. L’educazione che vogliamo – concludono – la otterremo con la lotta transfemminista, tra i banchi e nelle strade».