Secondo tutti gli osservatori professionali, dopo il caso pandoro, la reputescion di Chiara Ferragni è in caduta libera mentre la sputtanescion tocca vertici inarrivabili. In tutta Italia tranne che in una città: Catania. Dove reputescion e sputtanescion non sono indice neanche di nulla: contano i soldi. Puoi fare le peggiori porcherie, ma se hai issoddi, […]
La sputtanescion di Chiara Ferragni fa scuola a Catania. Pizzo e rapine? «Influencer siamo!»
Secondo tutti gli osservatori professionali, dopo il caso pandoro, la reputescion di Chiara Ferragni è in caduta libera mentre la sputtanescion tocca vertici inarrivabili. In tutta Italia tranne che in una città: Catania. Dove reputescion e sputtanescion non sono indice neanche di nulla: contano i soldi. Puoi fare le peggiori porcherie, ma se hai issoddi, tutti follower!
Così, da quando si è saputo che diventando influencer si potevano fare truffe (come quella, presunta, della Ferragni) a Catania sono tutti diventati influencer. Al bar della stazione di servizio mi dicono: «E che minchia lo sapevamo che si poteva diventare influencer facendo le truffe? Ma ora che lo sappiamo!».
La presunta truffa della Ferragni è ancora tutta da dimostrare che già a Catania sono tutti influencer. Ragionano tipo: «Prima era un problema. Adesso invece vado al negozio per chiedere il pizzo e gli faccio il discorsetto: “Ma minchia che bel negozio che hai. Facciamo così, io sono influencer portato forte, tu mi dai una cifra mensile e io parlo benissimo del negozio, a uso ‘è un negozio bellissimo, non ci buttate la bombetta perché è un peccato’, poi quello che tu mi dai io lo do in beneficenza agli avvocati che seguono gli altri influencer a Piazza Lanza. O per le famiglie degli influencer».
Anche per il riciclaggio l’influencer funzione che è una goduria: «Io vengo lì al negozio, ti sparo centottanta stories a uso che il tuo negozio è troppo uacciuari, tu fai gli scontrini a minchia, sugli scontrini ci paghi le tasse, i soldi sono puliti, e se vengono i finanzieri tu ci fai vedere a Instagram che sei troppone famoso e quelli si devono stare muti».
Molte ragazze che iniziavano a fare le scippatrici si sono ribellate. Dicono: «Ma perché ci devo scippare la borsetta alle signore. Ci dico “Signora, si allesti a darmi la borsetta, che poi io ci faccio il video a uso che vedo che mascara usa, che rossetto si abbìa in della funciazza, che assorbente interno usa, e ci faccio pubblicità alla sua borsetta che tipo che lei è troppissimo alla moda. Ancora non me la dà sta borsetta? Ma ci devo unchiare la faccia per farla diventare alla moda?».
Anche i rapinatori delle banche, che ultimamente si scantavano un pochettino delle telecamere, adesso vanno in della banca, la rapinano, poi si mettono davanti alla telecamera, aprono il borsone della palestra del figlio dove ci sono i contanti, e dicono «Minchia di banca, ma lo vedete quanto contante hanno?». Dice che se appoi li femmano ci dicono: «Ca quale rapina e rapina. Siamo influencer. Ha presente a Chiara Ferragni?».
Anche la tradizione malavitosa è cambiata. Prima c’era il santino e la punciuta. Adesso vai, ti danno un pandoro, tu giuri sul pandoro, e al posto della punciuta ti mentono in delle mani un telefonino e tu munci dove c’è scritto follower. Accussi, se ti vogliono dare associazione mafiosa tu al giudice ci puoi dire: «A quale associazione e associazione. Io follower sono!».