Le molotov ai carabinieri, le scritte antifasciste ai Benedettini, tensione per le strade ai primi di novembre
Risveglio del 68 o chiacchiere di quartiere?
Ritorna il ’68 a Catania? Solo dicerie o dietro questa domanda si nasconde una verità allarmante?
Di certo si può solo dire che l’ex monastero dei Benedettini sia diventato scenario di episodi anarchici e antifascisti.
E’ il caso della scritta sul muro esterno dell’edificio, nella zona in basso a sinistra, e della molotov rudimentale scagliata sul portone della caserma dei Carabinieri di Piazza Dante. A questo sembra si possa ricollegare anche l’aggressione ai militanti di Forza Nuova, accaduta il 24 settembre in Piazza Stesicoro.
Per le bottiglie incendiare le forze dell’ordine hanno arrestato nei giorni scorsi un giovane, Giuseppe Sciacca, detto “suca movvu”. A lui, secondo le forze dell’ordine, sarebbe attribuibile anche l’aggressione ai militanti della formazione di destra.
Quindi è il caso di chiedersi: “Una cellula impazzita o il campanello di allarme di una nuova voglia di scontro e di intolleranza, a margine degli accesi dibattiti, sempre più frequenti, che i giovani animano quando si tratta di idee politiche?”.
In questo quadro, inoltre sembra ergersi l’ipotesi che i cortei del primo novembre, organizzati dalla F.G.C.I. (federazione giovani comunisti italiani) e da Forza Nuova non siano stati programmati “casualmente” nello stesso giorno.
Dalle parole di Fernando Adonia (Forza Nuova) e di Otello Marilli (F.G.C.I.), entrambi della facoltà di Lettere e Filosofia è stato possibile saperne di più.
Qual era il contenuto della vostra manifestazione?
Fernando: Da quattro anni Forza Nuova scende in piazza con una settimana in difesa della vita, per far smuovere le coscienze dei cittadini italiani su delle questioni gravi come la difesa della vita ed il mantenimento di essa, nonché contro la legalizzazione della morte. Un punto centrale che ci sta a cuore è quello della lotta contro una legislazione sull’aborto e quindi l’abolizione della legge 194.
Otello: La manifestazione è stata fatta per ribadire la giustezza della legislazione 194 sull’aborto. Era inoltre una manifestazione antifascista per ribadire la minoranza di Forza Nuova e la maggioranza di carattere democratico e costituzionale. Almeno questo era l’intendimento per cui sono sceso in piazza.
La postazione di partenza del corteo forzanuovista era largo Paisiello?
Fernando: Nei manifesti è uscito così. Poi per motivi di ordine pubblico, visto che il comitato Antifascista aveva preparato una manifestazione a distanza di 50 mt., abbiamo deciso di spostare il concentramento davanti la Villa Bellini in Via Etnea. Da lì si è mosso il corteo, attraversando il Corso Umberto, per finire in Piazza Vittorio Emanuele, detta Piazza Umberto.
Otello: Così sapevamo. Così ci era stato detto dalla Questura. Noi abbiamo organizzato un presidio dal lato di Via S. Maddalena, all’ingresso con la Villa Bellini. Io sono sceso in piazza con la F.G.C.I. in maniera assolutamente pacifica, pur ribadendo con forza il carattere antifascista della manifestazione.
Le forze dell’ordine cosa hanno fatto per evitare disordini?
Fernando: Credo che abbiano creato un grande schieramento di forze dall’una e dall’altra parte. Da parte nostra sapevano comunque che avevamo solo la volontà di manifestare pacificamente ma liberamente le nostre idee. Non avevamo il benché minimo intento di creare scompiglio. Inoltre c’erano molte postazioni della pubblica sicurezza lungo la strada che ospitava il corteo.
Otello: Non credo che le forze dell’ordine avessero alcun interesse a farci scontrare. La gestione della Polizia e, in particolare, della Digos è stata corretta. Siamo riusciti ad avere il corteo che avevamo programmato senza incontrare alcuna difficoltà con la pubblica sicurezza.
Siete al corrente della scritta sui muri apparsa sul muro dell’ex monastero dei Benedettini?
Fernando: Si. L’abbiamo vista e abbiamo sentito i media a riguardo. Questa è una cartina tornasole di un clima di tensione che si è instaurato in una volontà che c’è di non far parlare chi ha opinioni diverse e un rispetto per un determinato tipo di mondo.
Otello:Si, certo.
Pensate sia opera di una nuova organizzazione?
Fernando: Tendenzialmente potrebbe essere possibile. La scritta era chiaramente contro Forza Nuova e collegata a più avvenimenti, anche se possibilmente riconducibili ad un solo ragazzo (Giuseppe Sciacca n.d.r.). Non dimentichiamo inoltre che, da quanto ho appreso sul giornale, il comitato antifascista è sceso in piazza con caschi e bastoni. Sia il bastone che la molotov sono oggetti violenti e cruenti.
Otello: Non credo ci possano essere collegamenti ad una nuova organizzazione. Certo che la scritta compaia due giorni prima della manifestazione è sospetto, ma in tal senso dubito che ci sia stata la voglia da parte di compagni o di altri di mettere in giro un circolo vizioso nel quale far crescere la tensione inutilmente.