L'ultima denuncia di qualche giorno fa e' degli ambientalisti di mareamico: il depuratore non funziona. Poi, pero', gli amministratori di questi due comuni si infastidiscono se qualcuno avverte i turisti in tempo sull'eterna presenza della sporcizia
Agrigento e Realmonte, dove il mare è inquinato per definizione
L’ULTIMA DENUNCIA DI QUALCHE GIORNO FA E’ DEGLI AMBIENTALISTI DI MAREAMICO: IL DEPURATORE NON FUNZIONA. POI, PERO’, GLI AMMINISTRATORI DI QUESTI DUE COMUNI SI INFASTIDISCONO SE QUALCUNO AVVERTE I TURISTI IN TEMPO SULL’ETERNA PRESENZA DELLA SPORCIZIA
Non c’è pace per il mare di Agrigento e zone vicine. In questa provincia i depuratori non funzionano e il mare è inquinato per definizione.
Lo scorso anno l’estate è stata un mezzo disastro. I turisti, di fatto, sono dei poli che vengono presi in giro. Una volta che arrivano, sono in trappole. Perché il mare, da queste parti, è quello che è.
Certo, non tutto l’Agrigentino è così. A Menfi, ad esempio, l’Amministrazione comunale si prende cura delle spiagge e non c’è inquinamento. Tra Agrigento, Porto Empedocle e Realmonte, invece, c’è da mettersi le mani nei capelli!
L’ultima denuncia arriva da da Mareamico, una battagliera organizzazione di ambientalisti che, puntualmente, denuncia i disastri ambientali. A queste denunce le amministrazioni non rispondono provando a risolvere i problemi, ma chiudendo i tratti di costa alla balneazione. (a destra, il Sindaco di Realmonte, Pietro Puccio).
E’ successo in questi giorni a Realmonte. “Dopo la nostra segnalazione dello scorso mese di marzo, l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento – scrivono gli esponenti di Mareamico – ha effettuato i doverosi controlli sul vallone Acque dolci, che ricade nel territorio di Realmonte e la diagnosi non lascia dubbi: il depuratore non funziona e le acque cloacali inquinano il corso d’acqua che, arrivando in mare, rendono non balneabile la zona”.
Il Sindaco di Realmonte, Piero Puccio, ha dovuto emettere il necessario divieto di balneazione (ordinanza n° 15 del 14/04/14) che impone il divieto ad immergersi in mare dall’estremità ad est della baia di capo Rossello fino a 200 metri ad ovest del vallone Acque dolci.
“Questa è una nuova ferita inferta al nostro mare e al nostro turismo – aggiungono i rappresentanti di Mareamico – per colpa della mala gestione dei depuratori e delle scelte dei nostri amministratori che, invece di evidenziare pubblicamente i problemi, cercano di nascondere queste situazioni che noi quotidianamente portiamo a conoscenza dei nostri concittadini. Purtroppo constatiamo che vi sono già tanti problemi senza che la stagione balneare sia ufficialmente cominciata!”.
Se provate ad andare ad Agrigento e a Realmonte e chiedete di chi è la responsabilità dei depuratori che non funzionano e dei topi morti e degli scarafaggi che galleggiano in mare, assieme ad altre sostanze (non scendiamo nei particolari…), vi accorgerete che nessuno sa nulla. Il depuratore di Villaggio Peruzzo è una sorta di ‘mistero eleusino’ in salsa idrica, Realmonte si commenta da sé (a proposito di Realmonte: non abbiamo notizie delle frane di Scala dei Turchi), mentre a Siculiana la più grande discarica della Sicilia (era pubblica, ma è diventata privata grazie ai ‘misteri eleusini’ confindustriali-antimafiosi) dista pochi chilometri dalla Riserva naturale di Torre Salsa creando non pochi problemi.
Insomma, l’estate non è ancora cominciata, ma ad Agrigento e dintorni i problemi – irrisolti – sono sempre gli stessi. E la politica? Anche i politici sono sempre gli stessi. Un’agrigentina – Mariella Lo Bello – ha fatto l’assessore regionale al Territorio e Ambiente per quasi un anno e mezzo. Marco Zambuto, candidato del PD alle elezioni europee, è Sindaco di Agrigento da sei, forse da sette anni. Ha trovato il mare inquinato, se verrà eletto al Parlamento di Strasburgo chi prenderà il suo posto lo troverà ancora più inquinato.
Ad Agrigento la politica – e l’Amministrazione della cosa pubblica – non servono per risolvere i problemi della gente e dell’ambiente, ma risolvere i problemi di chi maneggia il denaro pubblico che quasi mai viene impiegato per soddisfare interessi pubblici.
Non è un caso se, da queste parti, al mare inquinato, spesso, si accompagna l’immondizia per le strade. Assessori regionali, deputati regionali (Sindaco di Porto Empedocle è il parlamentare regionale Lillo Firetto, Udc-dissidente), Sindaci è come se fossero ‘terzi’ rispetto all’inquinamento ormai ‘strutturale’ di queste contrade turistiche. Come se il problema non fosse loro.