La lettera/ purtroppo non si vergognano. Con i soldi che scippano a lei pagano le clientele del precariato. E, indirettamente, i 'rimborsi' ai consiglieri comunali. . .
Palermo: “Sono un disabile al cento per cento e l’Amat mi ha chiesto 13 euro per un abbonamento per quattro linee. Ma non si vergognano?”
LA LETTERA/ PURTROPPO NON SI VERGOGNANO. CON I SOLDI CHE SCIPPANO A LEI PAGANO LE CLIENTELE DEL PRECARIATO. E, INDIRETTAMENTE, I ‘RIMBORSI’ AI CONSIGLIERI COMUNALI…
Egregio direttore,
sono invalido al cento per cento. Dopo quasi nove anni, sono rientrato nella mia città, Palermo. In quanto invalido, pensavo di avere qualche agevolazione dall’Amat, l’Azienda per il trasporto delle persone. Così ho preso informazioni.
Mi hanno risposto che posso usufruire di un abbonamento del costo di tredici euro mensili per quattro linee. Ricordo che, prima di lasciare Palermo – nove anni fa – l’abbonamento per gli invalidi come me era gratis per tutte le linee.
Segnalo questa vicenda al vostro giornale perché ho l’impressione che sui fatti concreti – i fatti che riguardano la gente, nel caso specifico per chi è portatore di handicap – l’informazione sia un po’ latitante.
A me, da siciliano nato a Palermo, mi sembra vergognoso fare pagare a un invalido al cento per cento un abbonamento per sole quattro linea 13 euro!
La verità è che sbagliamo ad andare ancora a votare: io non andrò più a votare per il resto della mia vita. Perché in Italia chi va al Governo non cambia nulla. La stessa cosa vale per la Sicilia e per il Comune di Palermo.
lettera firmata
Egregio lettore,
sappia che il nostro giornale, in tempi non sospetti, ha scritto che le pubbliche amministrazioni siciliane, per mantenere l’esercito dei precari, avrebbe tagliato la spesa sociale. Che è quello che si sta verificando.
Lei tocca un tema delicatissimo: ed ha ragione ad affermare che è una vergogna far pagare 13 euro un abbonamento all’Amat per quattro linee a un invalido al cento per cento.
La verità è che la Sicilia è amministrata male. La scorsa settimana abbiamo scoperto – e l’abbiamo scritto – che negli ultimi due anni, per un problema di disorganizzazione degli uffici, la Regione siciliana non ha speso oltre 110 milioni di euro di risorse destinate ai servizi sociali! Con questi soldi si sarebbero potuti anche pagare anche gli abbonamenti nei mezzi pubblici ai disabili. Invece non sono stati utilizzati. E lei deve pagare l’abbonamento 13 euro.
Lo ripetiamo: la Sicilia è amministrata male. I Comuni siciliani sono amministrati male. Hanno inventato centinaia di migliaia di precari in cambio di voti – gli ultimi sono i circa 13 mila precari degli Ato rifiuti – e ora non sanno come pagarli. E a pagare per queste follie siete voi disabili, sono i minori a rischio, sono i malati psichiatrici, sono gli anziani malati, sono i poveri e, a cascata, tutti i cittadini con tasse sempre più esose.
In compenso – non so se lei lo sa – il Comune di Palermo che chiede 13 euro un disabile al cento per cento per un abbonamento Amat rimborsa indirettamente ai consiglieri comunali lo stipendio per intero. In pratica, non potendo recarsi al lavoro perché troppo impegnati, i consiglieri comunali (non tutti, in verità) si fanno pagare lo stipendio, indirettamente, dal Comune. E lo cumulano con l’indennità di consiglieri counnali!
Pensi che i parlamentari dell’Ars del Movimento 5 Stelle, alcuni mesi fa, avevano avviato – l’imperfetto è d’obbligo – un’indagine a tappeto su tutti i Comuni siciliani per capire quanto costa agli ignari contribuenti siciliani questo scherzetto dei rimborsi.
Poi, a un certo punto, tutto è finito nelle ‘sabbie’ della politica consociativa siciliana…
Quanto al non votare, non siamo d’accordo con lei: non andando a votare lei si aliena anche la speranza di cambiare qualcosa. E favorisce quelli che hanno ridotto l’Italia, la Sicilia e Palermo in questo stato.
Dia retta a noi: ci ripensi.