“La crisi delle banche? Colpa dei benefit che i dirigenti si mettono in tasca”

VERSO IL CONGRESSO NAZIONALE DELLA FABI/ PARLA GIANNI DI GENNARO, COORDINATORE DEL SINDACATO A RAGUSA

Dopo Carmelo Raffa, conosciuto dalla Fabi siciliana come ‘Vice Re’ dei bancari di Sicilia, e dopo aver ascoltato i componenti del Comitato Direttivo Centrale dell’organizzazione sindacale, Cetty Di Benedetto, di Catania e Gaetano Motta di Siracusa, oggi è la volta di Gianni Di Gennaro, che dopo aver militato in un sindacato confederale per oltre trent’anni, il 16 giugno del 2006, deluso dai comportamenti verticistici vigenti in quella sigla, decideva di continuare a fare attività sindacale nella Grande Fabi siciliana.

Di Gennaro, si avvicina sempre più la data del Congresso Nazionale della Fabi. Un appuntamento importante.

“Certamente, un appuntamento, quello del 10 marzo prossimo, che definire importante, è come se volessimo sottovalutare l’evento. Dal 10 al 14 marzo, infatti, oltre mille delegati della Fabi, il Sindacato più rappresentativo del settore del credito del nostro Paese, saranno impegnati per la celebrazione del ventesimo Congresso nazionale dell’Organizzazione”.

Quali sono le vostre preoccupazioni rispetto alla situazione di emergenza vissuta dalla gente e dalla vostra categoria?

“Quello che stiamo vivendo è un momento che potrebbe essere determinante per la sopravvivenza stessa della categoria. Come si ricorderà, l’Abi ha disdetto il Contratto, sostenendo, tra l’altro, che i costi del personale delle banche sono esosi. Il sindacato e la Fabi in particolare ha ribattuto che il vero appesantimento dei bilanci delle banche italiane non è da attribuire ai costi del personale, bensì ai ‘benefit’ che il gruppo dirigente percepisce. Per non parlare delle ‘sofferenze’ che sono state prodotte, per una percentuale di oltre il cinquanta per cento, dagli ingiustificati affidamenti deliberati dallo stesso management che è, come detto, super pagato”.

Carmelo Raffa ci aveva già preannunziato che al Congresso la Sicilia si sarebbe presentata unita per sostenere Lando Sileoni e la sua squadra. Oggi leggendo i principali quotidiani notiamo che la candidatura di Sileoni è sostenuta da tutti i Sindacati bancari d’Italia. Che cosa ci può dire al riguardo?

“La Fabi tutta, con il Segretario Generale Lando Maria Sileoni, che ha fatto dell’attività sindacale e della salvaguardia dei diritti e dei posti di lavoro dei bancari ragione di vita, continuerà a battersi per cercare di dare una speranza agli ‘eserciti’ di giovani che aspirano ad ottenere un lavoro e prospettive diverse, rispetto a quelle attuali, per gli imprenditori che si rivolgono alle banche per ottenere finanziamenti che possano consentire loro di portare avanti con successo il lavoro intrapreso. Il riferimento va anche alla famiglie: per acquistare una casa e per ridare fiducia ai propri figli, spesso tagliati fuori dal mondo del lavoro”.

Lei otto anni fa decideva di proseguire l’attività sindacale con gli autonomi ed in tal modo la Fabi è diventata rappresentativa nella vostra provincia, cioè Ragusa. Recentemente avete accolto adesioni qualificanti provenienti da altre sigle. Anche  sindacalisti con esperienza confederale. Secondo lei perché succede ciò?

“E’ vero, continuiamo a crescere e a Ragusa si riconoscono nella Fabi oltre il sessanta per cento dei colleghi. Alcuni mesi fa abbiamo avuto la graditissima sorpresa di accogliere nelle nostre file Paola Corallo, persona stimatissima dalla stragrande maggioranza dei colleghi bancari e ciò ha fatto conseguire un’ulteriore crescita alla nostra organizzazione. Come me e non solo a Ragusa, ma in tutta la Sicilia da circa dieci anni si nota una profonda delusione nei quadri sindacali confederati che, nella maggioranza dei casi, scelgono come sindacato di riferimento della categoria la Fabi, ben rappresentata da Lando Maria Sileoni. Il segreto del nostro successo’ E’ semplicissimo: difendere i diritti dei lavoratori”.

 


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