Catania è la città con più auto e tra le peggiori per mobilità sostenibile. Disastro certificato dal rapporto MobilitAria

Togliere veicoli inquinanti dalle strade e trasformare il modo in cui ci muoviamo. Una vera e propria urgenza per cercare di risolvere l’emergenza sanitaria dell’inquinamento atmosferico e fermare la crisi climatica. Solo così, secondo l’Europa, si possono raggiungere gli obiettivi legati alla decarbonizzazione, entro il 2030, e poi, entro il 2050, il traguardo delle città a zero emissioni. Una sfida che vede le città metropolitane della Sicilia ancora lontane dal traguardo e con un netto distacco rispetto alla città in fuga, ossia Milano. Uno scenario già poco edificante ma che diventa disastroso se a chiudere il gruppo a livello nazionale ci pensa Catania. Il capoluogo etneo non solo è il più distante dall’obiettivo ma è anche tra le realtà urbane che scontano un grave deficit in tema di mobilità sostenibile. L’analisi è quella contenuta nell’ultimo rapporto MobilitAria 2023, presentato ieri da Kyoto Club e Cnr-IIA nella sede centrale del Cnr a Roma.

Per raggiungere gli obiettivi legati alla decarbonizzazione c’è bisogno che «gli spostamenti motorizzati privati non superino il 35 per cento di quelli totali. Una realtà già esistente in molte città europee», si legge nel documento. In quasi tutte le città italiane – sono 14 quelle prese in considerazione nel rapporto – nel 2021 si è verificato un incremento dei veicoli circolanti per mille abitanti. A guidare la classifica, ormai dal 2016, è Catania con 792 automobili ogni mille abitanti, seguita da Cagliari (690) e Reggio Calabria (689). Quarta e quinta posizione per Messina (679) e Palermo (637), ossia le altre due città metropolitane siciliane che rientrano nel gruppo di quelle analizzate a livello nazionale. Tra i Comuni con il minore tasso di motorizzazione ci sono, invece, Venezia (442), Genova (490) e Milano (504). La Sicilia primeggia, occupando i primi tre posti, se si prende in considerazione l’utilizzo di auto e moto. A Catania si arriva a 1017 mezzi ogni mille abitanti, Messina si ferma a 867 e chiude Palermo con 837. Tante vetture e davvero poche quelle a basse emissioni. Tra le città più green – tenendo conto di un campione di 100 mezzi – ci sono Bologna, con il 24,5 per cento, Venezia e Bari. A Catania la percentuale si ferma al 6,5 per cento ma fa peggio Messina con un poco edificante 5,4 per cento.

Una prospettiva diversa per l’utilizzo della città è da collegare allo sviluppo della mobilità attiva: pedonale e ciclabile. Quelle pedonali e ciclabili sono città più vivibili, meno inquinate, contribuiscono meno alla crisi climatica e «spesso e volentieri sono anche città in cui le persone sono mediamente più felici, più serene e hanno più tempo a disposizione per la cura di sé e degli altri». Per avere una rete ciclabile ottimale servirebbero dieci chilometri di piste ogni 10mila abitanti, un po’ meno di Helsinki con i suoi 20 chilometri ogni 10mila abitanti, Amsterdam o Gent che raggiungono 15 chilometri. In Italia, le città metropolitane raggiungono in media la distanza di 1,5 chilometri e quelle che si collocano un po’ più in alto sono Venezia, Bologna, Firenze, Cagliari, Torino e Milano. Il capoluogo meneghino, come evidenzia il rapporto, ha la maggiore estensione di piste ciclabili con una rete che sfiora – al 2020 – i 300 chilometri. Catania e Messina sono le città con meno infrastrutture riservate alle due ruote. Il capoluogo etneo raggiunge otto chilometri mentre Messina 7,2 chilometri. Palermo, invece, tocca quota 51,4 chilometri.

Determinante per la mobilità sostenibile è il trasporto pubblico locale con le reti di metropolitane, filobus e tram. Il rapporto, tra i vari aspetti analizzati, prende in considerazione i metri per mille abitanti. Catania, con la metropolitana soltanto, non essendoci tram e filobus, raggiunge i 23 metri, Messina i 35 metri con il tram e Palermo 24 metri. Per quanto riguarda le flotte di autobus ci sono Cagliari, Roma, Napoli e Catania «con una situazione ampiamente peggiore della media», mentre viene indicata come positiva quella di Messina e Palermo con «meno del 30 per cento degli autobus più inquinanti» ossia quelli omologati fino a Euro 5, classificazione obbligatoria da fine 2007.

Dal rapporto appare evidente che tutte le città metropolitane, ma in particolare quelle siciliane, devono fare seri sforzi per raggiungere gli obiettivi. Tra questi c’è anche quello legato alla ripartizione modale delle città con un target al 2030 di 40 per cento di trasporto pubblico e 10 per cento di mobilità ciclabile. Nel primo campo, Palermo è al 28 per cento, Catania è ferma al 26 per cento e Messina ultima in Italia al 19 per cento. Non va meglio con la mobilità ciclabile. Catania raggiunge il 7 per cento, così come Palermo, mentre Messina non ha nessuna percentuale indicata nel grafico.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Togliere veicoli inquinanti dalle strade e trasformare il modo in cui ci muoviamo. Una vera e propria urgenza per cercare di risolvere l’emergenza sanitaria dell’inquinamento atmosferico e fermare la crisi climatica. Solo così, secondo l’Europa, si possono raggiungere gli obiettivi legati alla decarbonizzazione, entro il 2030, e poi, entro il 2050, il traguardo delle città […]

Togliere veicoli inquinanti dalle strade e trasformare il modo in cui ci muoviamo. Una vera e propria urgenza per cercare di risolvere l’emergenza sanitaria dell’inquinamento atmosferico e fermare la crisi climatica. Solo così, secondo l’Europa, si possono raggiungere gli obiettivi legati alla decarbonizzazione, entro il 2030, e poi, entro il 2050, il traguardo delle città […]

Togliere veicoli inquinanti dalle strade e trasformare il modo in cui ci muoviamo. Una vera e propria urgenza per cercare di risolvere l’emergenza sanitaria dell’inquinamento atmosferico e fermare la crisi climatica. Solo così, secondo l’Europa, si possono raggiungere gli obiettivi legati alla decarbonizzazione, entro il 2030, e poi, entro il 2050, il traguardo delle città […]

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]